Appare lapalissiano che ci ha gestito l'emergenza covid-19 ha operato la più colossale operazione di ingegneria sociale della storia dell'umanità. A prescindere dagli inziali errori protocollari (autopsie su 50 cadaveri all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e 20 realizzate al Sacco di Milano, hanno appurato che i pazienti ricoverati per covid-19 sono deceduti per errato trattamento ventilatorio mediante intubazione), gli spot mandati in onda di persone intubate in pericolo di vita che raccomandavano l'uso di guanti e mascherine, hanno sortito una sorta di psicosi collettiva. Gli effetti si possono vedere nelle strade e nei parchi italiani. Ora che la mascherina non è più obbligatoria all'aperto e nonostantemedici come il professor Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia dell'Ospedale San Raffaele di Milano e il farmacista di fama mondiale Stefano Montanari abbiano decretato la "morte" del covid-19, la totalità degli italiani, si muove indossando guanti e mascherina. Ciò significa che l'esperimento è riuscito. Ora gli italiani, sono pronti ad ingoiare rospi e economici, finanziari e medicali.
Gianni Toffali, Verona
Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni
Che piaccia o no le mascherine e i guanti (più le prime) sono una precauzione più che giustificata. Certo, se si mantengono le distanze e si è all'aperto se ne può fare a meno. Ma non sempre, anche all'aperto, stiamo tutti con il metro in mano per capire se possiamo togliere la protezione dinanzi alla bocca. Meglio averla, male non fa. Senza stare ad ascoltare i soloni dell' Organizzazione mondiale della sanità che un giorno dicono una cosa e il giorno dopo il contrario, le mascherine sono una difesa utile quando non si è soli. Questo è un dato certo. E dietro non ci sono complotti. Anzi sarà meglio che l'Italia si attrezzi per produrle in casa in grandi quantità evitando, come è accaduto, che in un momento di grande emergenza l'unico canale per averle sia la Cina. beppe.boni@ilcarlino.net