Cambio di passo per i medici di famiglia

Risponde Beppe Boni

Bologna, 19 luglio 2022 - Alla carenza di medici si sta ovviando caricando gli attuali di un numero maggiore di pazienti. E' stato chiesto ai medici di famiglia il parere su questa scelta? In generale quasi ovunque sono già oberati di lavoro, non è un bel modo di fare. Ma, del resto, pare sia un vezzo diffuso decidere dall'alto e non lasciare scelta alla base che è poi quella che deve occuparsi della quotidianità. Carlo Nadalini

Risponde Beppe Boni

I medici di famiglia, come quelli del Pronto soccorso scarseggiano. In collina e in montagna ci sono intere vallate con un solo medico a disposizione. Molti professionisti, inoltre, per proteggersi dal Covid hanno allungato enormemente i tempi delle visite per potere adottare le precauzioni necessarie. Una delle soluzioni del nuovo accordo siglato fra sindacati Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Snami (Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani), Smi (Sindacato medici italiani), Federazione Cisl Medici  e Regione Emilia Romagna è aumentare il numero dei pazienti.

Una palese contraddizione che non risolve strutturalmente il problema. E' come prendere un'aspirina contro una forte polmonite. Le misure adottate puntano all’uscita dall’emergenza sanitaria acuita dalla pandemia sollevando le Ausl e i Pronto soccorso e nello stesso tempo sperimentare soluzioni che potrebbero diventare stabili. L’accordo è in vigore al 30 giugno 2023 e prevede anche altri aspetti: sburocratizzazione delle cure e dell'assistenza, maggiori strumenti per le vaccinazioni anti Covid e per la gestione dei pazienti Covid sul territorio, riorganizzazione degli nostri ambulatori con personale infermieristico e amministrativo, apporto di su giovani medici che stanno completando la formazione specifica in medicina generale.

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