La minaccia dell'Islam

La lettera. Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 4 novembre 2020 - Dopo l'ennesima uccisione in Francia di un "infedele" che aveva mostrato agli allievi una vignetta irriverente di Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione, i media politically correct, non solo hanno censurato l'immagine del corpo decapitato, ma hanno pure minimizzato il movente islamico. La scheggia impazzita dell'islam che nulla ha a che spartire con la religione di Allah, è un refrain, o meglio, un diversivo sistematico che entra in scena ogni qualvolta i "fratelli" della mezza luna mostrano agli infedeli la forza del Libro. Le stragi non conoscono tregua perchè gli eredi della Rivoluzione francese e dell'Illuminismo e i cattolici alla "Fratelli Tutti", hanno scambiato il Corano per il libro dei sogni e il Dàr al Harb (cioè il territorio abitato dai fedeli di Allah) il paradiso in terra.  

Gianni Toffali

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni​ Tutta l'Europa è sotto attacco, non solo la Francia. La strage di Vienna dell'altro giorno ne è la prova. I terroristi islamici colpiscono non solo gli Stati che considerano nemici numero uno ma anche i luoghi dove un attentato è facile da mettere in piedi. L'islamismo radicale che considera l'intero Occidente terreno ospite è anche l'humus nel quale crescono i terroristi pronti a uccidere ovunque e a farsi esplodere. Inoltre i fanatici col mitra sanno che il miglior alleato è la paura che essi diffondono in Europa con azioni eclatanti, all'improvviso, in luoghi simbolo come le chiese o come a Vienna, nell'ultima serata prima del lockdown. Fanno in modo che ognuno di noi si senta sempre meno sicuro alla luce di queste azioni scenografiche e grazie al terrore che diffondono sul web. Se l'Isis è quasi battuto in medio Oriente nella sua accezione di esercito, non lo è nella giungla metropolitana dove in qualsiasi momento un commando o un lupo solitario può colpire in nome di Allah. Per noi occidentali non è sufficiente non abbassare la guardia, dobbiamo alzare il tiro e attraverso la legge, i controlli, le condanne, i divieti dobbiamo difenderci meglio da una minaccia strisciante e pericolosissima.  

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