Un Natale per tutti i gusti

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 1 dicembre 2021 - "Mettere in sicurezza il Natale", si dice, ma ancor più spesso si dice: "Salvare il Natale". È questo l'imperativo categorico, la parola d'ordine, il mantra ripetuto da politici e giornali. E nessuno che dica che occorre, con almeno altrettanta urgenza, farsi salvare dal Natale riscoprendo “la memoria di quella notte”, come riporta il Catechismo maggiore di San Pio X. Che insomma sia il Natale a salvare noi. Ben lo sapeva la trentina Chiara Lubich, la quale ebbe un giorno a dire: "Se non avessi fondato l’Opera di Maria ne fonderei una che serve i Natali degli uomini sulla terra”. E Doriana Zamboni, confermando, proprio negli inizi rintracciava “un incanto, un’evidenza di luce, un candore quasi d’infanzia che commuove e fa esultare”.

Ruggero Morghen, Rimini

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Ci sono due Natali. Uno è Natale delle cene in famiglia, della corsa ai regali perché anche questo fa parte della tradizione. Poi c'è il Natale della fede, quello che ci ricorda da dove siano partiti, per chi crede. Con la nascita del Bambin Gesù, la Messa della Vigilia, il dialogo con noi stessi al giro di boa della celebrazione più importante e simbolica della civiltà cristiana. Possono convivere? Possiamo dire di sì. Certo, le Festività sono anche consumismo, ma pure fare un regalo ai propri familiari, alle persone care, agli amici è un gesto di generosità incluso nei riti natalizi. In fondo la città incorniciata di luci e paillettes è anche un modo per sorridere e per gioire in compagnia. E dopo quasi due anni di  paura, sofferenza e sacrifici dovuti al virus (e non è ancora finita) tutto sommato un po' di Natale fa bene anche al morale. Ultima annotazione che fa sorridere, per non piangere. L'Unione europea stava per varare un documento, ma è stato subito ritirato, in cui consigliava  di non dire più Buon Natale, ma Buone feste per rispettare le altre religioni. Il solito eccesso di politicamente corretto. E' l'ennesima sciocchezza di stagione in virtù di un malinteso senso dell'inclusione. Le religioni devono rispettarsi l'una con l'altra. Nella loro splendida diversità.

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