L'importanza dei negozi di vicinato

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 21 maggio 2020 - Ho letto le lamentele di un lettore per effettuare acquisti on line con i centri commerciali. La cosa è generalizzata, soprattutto lo è stata nei primi giorni dell'emergenza. Ho esaminato 5 catene della Grande Distribuzione e ho constatato che sono tutte messe molto male. La prima ragione è il mancato adeguamento del sistema informatico al boom di richieste. La seconda è il non disporre di una cartella degli acquisti ampliata sino ad un mese. Terza, quella di utilizzare un linguaggio informatico infarcito di app, cookie, account, delivery, customer ecc ecc che vanno benissimo per ventenni o poco più, ma che ad ottantenni risultano ostici. Il servizio on line era nato per una ristretta fascia di acquirenti, in gran parte giovani. Questo spiega l'uso e l'abuso di una termilogia specialistica. Credendo che l'emergenza sarebbe durata pochi giorni, penso io, non si è provveduto a potenziare l'informatica sul ricevimento e gestione ordini. Certo, sono costi. Quindi?  Massimo risparmio e massimo disagio per gli incauti clienti.  Fate come il sottoscritto e rivolgetevi ai negozianti del quartiere che senza app, cookie, account password ed altro, con una sola telefonata le portano quanto necessita a casa. Sono socio da oltre 44 anni di una Grande Distribuzione, ho 78 anni e col computer mi arrangio, ma ho preferito rivolgermi ai negozianti.

Ettore Scagliarini  

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni La Grande distribuzione non ha bisogno di difensori, ma va detto che anch'essa si è trovata all'improvviso di fronte ad un cambio totale di attività e prospettive fra chiusure, mascherine, protezioni, riorganizzazione dell'accesso del pubblico ai locali. Qualcuno si è attrezzato meglio e qualcuno peggio e oggi le cose sono migliorate parecchio. Anche attraverso la sua testimonianza però vanno sottolineati il grande sforzo e il grande impegno di decine di piccoli negozi di vicinato che tra una chiusura e l'altra hanno fatto i salti mortali per resistere alla crisi e non abbassare la serranda. Si sono organizzati anche senza dipendenti, hanno fatto lavorare la fantasia per accontentare i clienti cercando di servirli a domicilio. E' il segnale di una vitalità dei piccoli esercenti che bisogna sostenere e aiutare. La loro presenza è fondamentale, tanto quanto quella dei centri commerciali, pur con caratteristiche diverse.

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