Non uccidete l'orso

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 5 luglio 2020 - Non capisco tutte le polemiche scaturite in questi giorniu dopo che un orso ha aggredito una persona in Trentino. Se un animale si dimostra pericoloso non c'è altra soluzione che abbatterlo. Chi afferma il contrario è un irresponsabile. Uomini e grandi animali possono convivere, ma solo se i secondi non causano situazioni di pericolo. Alessio Goldoni, Parma Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Nel caso dell'orso trentino , al quale è addebitato un solo caso di aggressione, non è ancora chiaro cosa sia successo e cosa abbia innescato la reazione dell'animale dopo aver incontrato due persone nel bosco. Quindi non possiamo addebitare all'orso una condotta pericolosa nel tempo. Prima di decidere un abbattimento quindi bisogna valutare molto bene la situazione. Con gli animali selvatici si può convivere e bnisogna valutare caso per caso quando è necessaria una soluzione drastica. In Abruzzo con orsi e lupi vivono accanto all'uomo da decenni, hanno il loro spazio e l'uomo ha adottato le difese e i comportamenti più idonei. In Trentino sono già state racconte 60mila firme contro l'abbattimento dell'orso incriminato. L’orso, come avverte la direzione del Parco dello Stelvio nel proprio sito web, è per natura un animale cauto e diffidente, specialmente con l’uomo, suo principale nemico. Quando lo incontra si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitarlo. L’orso non attacca, se non è in qualche modo provocato. Bastano dunque poche semplici norme di comportamento per ridurre al minimo i, già di per sé, poco probabili rischi di aggressione. Una regola fondamentale per evitare incontri troppo ravvicinati è rimuovere il fattore sorpresa: un orso può sentirsi minacciato, se si appare improvvisamente prima che esso abbia avvertito la presenza umana e potrebbe reagire in maniera difensiva. Ecco di seguito, sempre dal sito web del Parco dello Stelvio 5 situazioni che vanno tenute presenti, ma ricordandoci che i casi di aggressione agli umani sono statisticamente rarissime. L’orso bruno non è pericoloso, se non in rare e particolari condizioni: 1. esemplari feriti: dai dati raccolti in Europa, la situazione in cui l’orso può essere maggiormente pericoloso è a seguito del suo ferimento. Ciò avviene prevalentemente in aree in cui la caccia all’orso è consentita. 2. Femmine con i cuccioli: mamma orsa ha un fortissimo istinto di difesa nei confronti dei propri cuccioli e potrebbe mettere in atto delle finte cariche per allontanare l’intruso. In casi limite l'attacco può essere reale. Le femmine generalmente seguono la propria prole piuttosto da vicino, perciò la probabilità di trovarsi tra la madre e i piccoli è molto ridotta. 3. Esemplari sorpresi su carcasse o altre fonti di cibo: un orso in prossimità di una carcassa o altra fonte di cibo potrebbe scegliere di rimanere fermo in presenza di umani, per non abbandonare il proprio pasto. Nella maggior parte dei casi, se una persona continua ad avvicinarsi, l’orso abbandona la carcassa e si dà alla fuga, ma può anche scegliere di difendere il cibo. 4. Esemplari sorpresi all’improvviso, spaventati. Anche in questo caso la reazione più comune è la fuga dell'orso. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net