Nutrie, danni per milioni

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna. 15 settembre 2022 - Più passa il tempo e più ci accorgiamo che alcuni animali vengono eccessivamente demonizzati per poi abbatterli. E' il caso della nutria, un castorino diffuso ovunque che si nutre di erba. E' vero che scava tane nei pressi di fossi e canali, ma molti cittadini hanno la sensazione che la stima dei danni diffusa dagli enti sia spesso gonfiata. Penso che bisogna sempre essere molto cauti nel valutare la  pericolosità di un animale in base a presunti danni. Il problema forse c'è, ma viene strumentalizzato.

Walter Mazzoni

Risponde Beppe Boni

Che piaccia o no la nutria  nel territorio bolognese costituisce un problema serio per la tenuta idraulica di fossi e canali. Vale per l'intera Emilia Romagna e altre regioni. E' scientificamente e oggettivamente verificato che le tane e i tunnel scavati lungo i corsi d'acqua provocano frequentemente lo smottamento degli argini causando anche allagamenti nei casi più gravi. In Emilia Romagna i danni accertati e risarciti ammontano a 2 milioni di euro, 1,4 milioni dei quali pagati dall'ente pubblico e 600 mila euro dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc), ma si tratta solo di una parte dei danni realmente subiti dal territorio. Secondo stime Coldiretti ammontano ad oltre 3 milioni. In base ad un'altra analisi dell'associazione che riunisce i consorzi di bonifica si stimano sul territorio regionale 500 mila capi di questi animali che non facendo parte del carniere dei cacciatori si moltiplicano in modo esponenziale. Per questo vengono attuati in varie forme i piani di controllo. Alla Regione e agli Enti gestori delle aree naturali protette, con Province e Città metropolitana di Bologna compete il controllo della nutria su tutta la superficie agro-silvo-pastorale individuata dalla Regione, mentre in ambito urbano le attività previste competono ai Comuni. La nutria è considerata animale nocivo alloctono e finchè è presente in forma così massiccia (dopo si vedrà) è da eliminare.  

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