Salviamo il mare dalla plastica

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni

Bologna, 26 settembre 2020 - Tutti sanno che gli oceani raccolgono la nostra spazzatura in immense isole galleggianti. Perchè allora nessuno pensa di inviare sul posto delle navi attrezzate per raccoglierla ed eliminarla nel dovuto modo? Sarebbe uno dei modi più economici e sbrigativi per attenuare il problema dell'inquinamento dei mari. Carlo Montecchi

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni

Certo, si può e si deve pensare ad un metodo più strutturato per tenere pulito il mare e difendere noi stessi dai dementi che sconsideratamente lo inquinano senza pietà. Uno dei nodi maggiori è la plastica. I numeri sono impressionanti. Ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, mettendo in pericolo l’ecosistema marino, rovinando le spiagge, danneggiando la salute degli esseri umani. L'inquinamento delle acque del nostro pianeta è a uno stadio così avanzato che entro il 2050 si stima che il 99% degli uccelli marini avrà ingerito della plastica. E che in mare ci sarà più plastica che pesci. Ma se la plastica è in mare significa che qualcuno ce la mette. Non è un delitto utilizzare la plastica, è un delitto smaltirla in modo scorretto. E allora forse bisogna intensificare i controlli, che sono difficili e complicati e prevedere sanzioni durissime per chi inquina. Spesso anche la fauna ittica ingerisce plastica. Molti esemplari muoiono, altri finiscono sulle nostre tavole. Dunque, serve una svolta nella comunicazione per creare una maggiore sensibilità, nei controlli e nelle punizioni.

beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net