Bologna, 23 gennaio 2022 - L'ennesima immagine di sportine di plastica abbandonate, sacchetti appesi. È questo lo scenario di estremo degrado, maleducazione e disprezzo nei pressi dei cassonetti, compresi quello nuovo, basculante e l’ecologico, in Via Don Sturzo a Bologna, vicino al semaforo con relativo attraversamento pedonale. Chi di dovere, bisogna che si decida ad interventi di controllo ed installare telecamere. Carlo Alberto Bonora
Risponde il condirettore del Resto del Carlino Beppe Boni
Argomento ricorrente. La maleducazione, il menefreghismo, l'ignoranza delle persone che abbandonano rifiuti domestici e solidi in città o nelle campagne andrebbe punita a mazzate, in senso giudiziario ovviamente. Sarà anche vero che i cassonetti con la tessera (dove ci sono) comportano una certa complicazione come per esempio lo spazio ridotto per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, ma non deve essere un alibi per disfarsi di ogni tipo di pattume abbandonandolo lì accanto o peggio in posti isolati. L’abbandono dei rifiuti si chiama littering. E’ una pratica disgustosa che va dalla carta fino all’abbandono seriale di frigoriferi e macerie nei boschi, in campagna, lungo i cigli delle strade, sotto i cavalcavia. Una piaga diffusa e non troppo presa in considerazione dalla politica. Cosa si può fare? Certamente intensificare i controlli, come abbiamo scritto più volte, perchè questa insana abitudine non è da sottovalutare. In aggiunta inasprire le sanzioni. Ma ognuno di noi può fornire il proprio apporto. Se durante una passeggiata in montagna, in città o in qualsiasi altro luogo, troviamo rifiuti abbandonati, tutti noi abbiamo il dovere morale e civile di fare una segnalazione alle autorità. Servirà? Forse sì, forse non si otterranno risultati immediati, ma c’è la possibilità che i controlli vengano intensificati. E infine una massiccia, continua campagna di pubblicità - progresso può aiutare. Ogni sforzo può servire.