Sanremo, più spettacolo stessa sfida

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 5 marzo 2021 - Ho appena passato i 70 anni e continuo a guardare il Festival di Sanremo. Ma sono deluso, profondamente deluso. Infatti gli indici di ascolto sembrano in calo e quindi non sono l'unico a pensarla in questo modo. Una volta il teatro Ariston era la passerella del meglio delle canzoni italiane. Oggi è un guazzabuglio di personaggi dove non si distingue più la sfida fra i cantanti e il resto, che va bene per uno spettacolo di cabaret. Giovanni Maria Boscarato, Padova

Risponde il condirettore del Resto del Carlino Beppe Boni Ne è trascorso di tempo dal 29 gennaio 1951, data della prima edizione del Festival della canzone italiana. Da allora è cambiato il mondo. Il modo di fare il cinema non è più lo stesso, hanno mutato volto la televisione, lo spettacolo, il teatro, il modo di fare musica. E' inevitabile, l'evoluzione del costume e della società si portano dietro altri cambiamenti che seguono le mode e il gusto dei cittadini, a volte imposto a volte recepito. Il Festival di Sanremo non può rimanere ibernato nella stessa formula. Oggi è più spettacolarizzato, molto incline allo show e all'intrattenimento. In gara ci sono comunque 34 partecipanti che si giocano il trofeo. Fiorello e Amadeus (coppia formidabile) presentano, ma essi stessi sono parte dello show. Il resto non cambia, vinca il migliore.

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