Scuola e bonus, caos continuo

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 13 agosto 2020 - Sono preoccupata nel vedere come vengono sperperati i tanti denari del dopo Covid.  La ministra della scuola chiede l' acquisto di tante seggiole in plastica con ruote (?) per un ammontare di spesa di oltre 2 miliardi... ma la plastica non è inquinante e le routine non sono in antitesi con il distanziamento fra gli studenti?  Pensavo che un ministro della  scuola dovesse preoccuparsi dei programmi per rendere un pò meno ignoranti i nostri studenti, della staticità delle strutture scolastiche obsolete e pericolose per l'incolumità di chi le frequenta, del personale che deve essere numericamente sufficiente anche per i disabili e invece. Gli spazi esistono perché  l' italia ha in proprietà tanti edifici piccoli e grandi dimenticati, bastava solo ripristinarli durante il lockdown.

Ai ragazzi in età scolare lasciamo i banchi esistenti che funzionano benissimo, sono comodi e se ne manca qualcuno facciamolo fare in legno perché è quello il materiale che non inquina e di ditte che sanno lavorarlo nel nostro paese ne abbiamo tante. Oltre allo scandalo dei denari buttati per favorire l'acquisto di monopattini (pericolosi e già pattume da smaltire nelle grandi città poiché le buche sulle strade ne hanno già distrutto buona parte), fra i tanti bonus da elargire - salvo intese - c’è quello per l'aggiornamento delle casalinghe. Signori del governo smettetela di "giocare" con il bilancio pubblico.

Annadele Assirelli, Forlì

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni Due amare e brevi considerazioni. Il Ministero dell'istruzione in questa fase sembra un'entità marziana che si aggira smarrita per l'Italia. A poche settimane dall'inizio delle lezioni non si capisce ancora come si svolgeranno, con che orari, come verranno organizzati i trasporti degli studenti. Un caos e la ministra pensa ai banchi di plastica. I finanziamenti a pioggia sono una delle tante ingenuità italiche. Si è visto cosa è successo con i  deputati e i consiglieri regionali che nonostante il compenso parlamentare hanno avuto la faccia tosta di chiedere e ottenere il bonus Covid. Certo, loro sono stati sfacciati e irriverenti nei confronti dei cittadini, ma la legge è fatta male, piena di buchi. Chi paga l'errore di una legge sbagliata. Facile: nessuno.

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