Scuola, la presenza è fondamentale

Sono la mamma di una ragazzina di terza liceo a Bologna, brava a scuola ed educata e rispettosa delle regole, viviamo in una bellissima casa appena fuori bologna ma quanto basta per definirla  isolata. Ora si torna a scuola ma vedo mia figlia ogni  giorno al piano di sopra da mesi in dad, collegata con la scuola, ad ogni cambio dell’ ora la sento che dice : presente… all’ appello dei professori. Presente ? questa parola mi manda letteralmente in crisi e mi getta nello sconforto. Un alunno presente e’ un alunno che alla mattina dopo una veloce colazione si e’ vestito, pettinato, lavato i denti, preparato lo zainetto , ha salutato i genitori ed e’ corso in strada per non perdere l’ autobus. Presente vuole dire salutare i compagni di classe, fermarsi in un bar e dare il buongiorno al barista che con il sorriso gli serve il cappuccino, presente vuole dire rispettare il professore che entra in aula e la paura di essere sorteggiato per l interrogazione a sorpresa. L’ essere presente in un appello in didattica a distanza non ha alcun senso, ci stiamo tutti nascondendo dietro a un monitor, ragazzi lasciati da mesi in pigiama a sbadigliare nella camera da letto, senza piu’ quella  sana competizione tra di loro per raggiungere voti brillanti, nessun confronto con il mondo che lo circonda fatto di traguardi e fallimenti. L ‘ egoismo degli adulti a volte rischia di lasciarli indietro, pensando che tanto tutto tornera’ prima o poi alla normalita’, pensando che loro si adatteranno. I ragazzi e la loro vita di ogni giorno , dovrebbero essere il secondo pensiero di questo governo che ogni giorno sta decidendo per tutti noi. Valeria Giuffredi