Scuola senza tecnologia

La voce dei lettori

Bologna, 20 marzo 2020 - Ho ascoltato la videoconferenza su Facebook del Ministro Azzolina, che ci doveva (dopo tanto silenzio), alcune informazioni aggiornate su quello che succede anche a scuola ora. Succede di tutto, perché a tutto siamo lasciati andare e ci siamo lasciati andare.  Mi lamento e non mi piace: a oggi non abbiamo facili connessioni (non solamente ora: tutto l’anno); non abbiamo aule digitali agibili; tranne che in pochi spazi non abbiamo strumenti che ci permettano di lavorare costantemente (Apple o di altre aziende) con i nostri studenti. Adesso ci viene richiesto questo sforzo, fatica non alla portata di tutti, di essere digitali. Il mondo dei docenti è strano: si vergogna delle sue tradizionali antiche competenze (?), non le possiede(?), è pigro e sta in silenzio (?), accetta e deglutisce (?). Ho un colloquio allegro e costante con i miei studenti, soprattutto in queste settimane, credo e spero che le famiglie ci rispettino, ma da parte delle Istituzioni, che io da “buon soldato” rispetto a mia volta vorrei attenzione e, almeno ogni tanto, essere affiancata in questi mesi difficili.

Anna Chiara Stinchi, docente di Storia dell’Arte, Liceo Artistico Arcangeli, Bologna