Solitudine, verrà il tempo del sorriso

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 9 marzo 2021 - Ho sentito Fiorello parlare di sua figlia che sarebbe triste perché a scuola non può fare la ricreazione o perché ora bisogna stare in casa. Mi è venuto in mente quando ero ragazzo io, ora ho 73 anni, allora veramente nei nostri paesi esistevano pochi divertimenti, ora se anche si sta in casa coi mezzi che ci sono si può viaggiare in tutto il mondo. Ma poi non sono queste le vere tristezze ci sono ospedali pieni di malati che soffrono veramente e anche purtroppo reparti riservati a bambini malati di tumori, a questi bisognerebbe pensare che forse tanti non torneranno mai più a giocare.

 Angelo Contri

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il tema è attuale e Fiorello come ogni papà si preoccupa per la propria figliola. Legittimo. Ma i bambini e gli adolescenti sono proprio coloro che pur soffrendo oggi ne usciranno meglio di tutti noi adulti domani. In seguito alla pandemia il 55% delle persone soffre di solitudine, disagio sempre più forte tra i giovani. Nella fascia di età tra 18 e 34 anni si riscontra la quota più alta (il 32%) di chi dichiara di accusare spesso insofferenza per un senso di isolamento. Tutto vero. Ma è anche vero (lo abbiamo ripetuto altre volte) che nel disastro mondiale la solitudine da Covid è il male minore. Passerà. Soffriremo un po', ma verrà il tempo del sorriso. Va molto peggio per chi è in ospedale e non sa se ne uscirà, o per chi si porta dietro le conseguenze della malattia. Il malessere degli adolescenti è facilmente curabile. Ora soffrono, ma se la caveranno.

beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net