Stufe, da oggi i divieti

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 1 ottobre 2022 - Tornano le limitazioni delle accensioni di stufe e camini in un momento in cui le difficoltà per il costo di energia elettrica e gas invece aumentano. Non riesco bene a capire la ragione di un tale accanimento senza rendersi conto che sono soprattutto le famiglie meno agiate a sopportare i disagi maggiori di questo regolamento che torna in un momento in cui bisognerebbe sospenderlo. Vorrei sapere la politica da che parte sta. Certo in questo modo non dalla parte della gente.

Lorenzo M. Collina

Risponde Beppe Boni

In realtà le limitazioni all'uso di camini e stufe di vecchia generazione per bruciare la legna non sono mai state sospese. Semplicemente la norma è in vigore da oggi, 1 ottobre. Le misure già previste dal Piano Aria della Regione Emilia Romagna  sono volte a ridurre le emissioni degli inquinanti più critici (pm10, biossido di azoto). Banalizzando il ragionamento è  quasi una beffa: vale solo per i comuni al di sotto dei 300 metri, quindi vuol dire che sopra questa quota si può inquinare, al di sotto si rischia una multa. Recita la regola: è vietato l' utilizzo, in presenza di riscaldamento alternativo e dal 1° ottobre al 30 aprile, degli impianti di riscaldamento a biomassa inferiori alle 3 stelle e dei camini aperti, nei comuni situati sotto i 300 metri di altitudine. Una imposizione che intelligentemente il sindaco di Rimini ha scelto di non applicare al proprio territorio, ritenendo più stringente l'emergenza energetica. No , grazie. Gli altri sindaci che fanno? Mantenere in piedi questa norma in un momento in cui le bollette delle famiglie schizzano verso l'alto è una scelta scellerata, considerando anche che certo non è qualche migliaio di camini e stufe di vecchia generazione tollerati in emergenza che mette a rischio la salute del pianeta. A volte viene veramente da pensare che il Paese che sta dietro le scrivanie e vede solo mail e algoritmi sia veramente lontano spazi siderali dal Paese reale.

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