Avviso ai naviganti: chi sgarra sul Green pass paga

La lettera Risponde il condirettore del Resto del Carlino Beppe Boni

Nessuno o quasi controlla cosa succede sui mezzi opubblici. Eravamo sull'autobus 19 l'altra sera alle 19 affollato di ragazzi senza mascherina. E qualcuno fumava pure. Possibile che i controlli non esistano? Noi passeggeri disciplinati con tanto di mascherina Fp2 ci guardavamo sgomenti ma nessuno si azzarda a dire niente per paura di essere malmenato. Luisa Grandi Ora dovrebbe cambiare (speriamo) la musica. Da ieri con l’entrata in vigore delle regole più restrittive racchiuse nella definizione super Green pass i controlli sono rafforzati ovunque. Detto ciò, ricordiamoci che non è possibile mettere un poliziotto o un vigile urbano all’entrata di ogni ristorante o bar o su ogni mezzo pubblico. Le regole sono state stabilite e i controlli vengono  effettuati a campione. Ieri le verifiche si sono concentrate soprattutto alle pensiline degli autobus, per ragioni di praticità, a Bologna come in altre città. A Bologna gli addetti di Tper, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico, sono stati affiancati per quanto possibile, da personale di polizia, carabinieri, guardia di finanza per la verifica del Green pass. In generale non si sono verificati momenti di tensione perchè almeno in questa prima fase i controlli hanno anche una funzione educativa. Si può perdonare qualche atteggiamento, ma non troppo altrimenti si sconfina nell’impunità. Se ci sono regole, per quanto scomode, da rispettare bisogna che ci siano anche le sanzioni. Altrimenti il sistema non funziona. Chi non rispetta le norme e il buonsenso non è detto che sia sempre un irriducibile No Green pass. Talvolta si tratta di superficialità e sciatteria. Che è quasi peggio. Avviso ai naviganti: chi sgarra paga. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net