Vaccini si, ma non abbassiamo la guardia

La lettera. Risponde il condirettore de 'Il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 22 febbraio 2021 - A volte la nostra classe dirigente dimostra una pervicacia e una insensibilità ai problemi reali a dir poco stupefacente, gente troppo "persa" nei puntigli, nelle prese di posizione dogmatiche e cieche, nelle questioni di principio. Da ottobre, poi da gennaio ed ora dal primo marzo a Bologna abbiamo visto un susseguirsi di limitazioni sempre superiori all'utilizzo di veicoli propri con ovvia conseguenza di un utilizzo maggiore dei mezzi pubblici, finalità prima di queste "regole" per loro stessa ammissione. Ricordo che una delle prime cause di contagio da coronavirus è per l'appunto l'utilizzo intenso dei mezzi pubblici. Qualche centinaio di casi in più', qualche decina di morti in più', e coi numeri vado cauto, valgono ben il non poter rimandare di un anno questo tipo di scelte.  

Alberto Cioni

Risponde il condirettore de 'Il Resto del Carlino', Beppe Boni

Tutti comportamenti che creano eccessiva vicinanza di persone diventano un problema per la diffusione del virus. Vero. I mezzi pubblici non sono di per se una causa della diffusione del virus , lo diventano se non si fanno controlli affinchè siano rispettate le regole, se chi li amministra non ne aumenta il numero per diradare le presenze e se le persone non usano cervello e buonsenso e si ammassano in modo sconsiderato. Consiglio: se non non si è costretti da orari imprescindibili e il bus è pieno meglio salire in quello successivo. Ma il vero problema sono gli affollamenti nelle città, come è successo sabato a Bologna e in mezza Italia. Vietiamo lo sci che si fa all'aperto con mascherina e casco e poi lasciamo che si creino file e assembramenti nei negozi per i saldi e le svendite e nei centri urbani per la passeggiata. Vogliamo i vaccini (giusto) e poi abbassiamo la guardia (sbagliato). Mettiamoci d'accordo con noi stessi.

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