Vaccini, non tutti sono furbetti

La Voce dei Lettori

Faccio il medico di famiglia da 42 anni ed ho sempre vaccinato i miei pazienti a tappeto anche quando i miei colleghi in passato latitavano. Conoscendo le regole delle vaccinazioni, sono rimasto sconcertato dall'intemerata di Mario Draghi contro i cosiddetti "furbetti del vaccino". Premesso che la prima regola di una campagna vaccinale è che più gente si vaccina e meglio è, affermare che un giovane possa aver sottratto il vaccino ad un anziano è una  distorsione della realtà. Infatti si tratta di piani vaccinali diversi ed attuati con vaccini diversi, con sistemi di prenotazione diversi che non intersecano tra loro. Il premier poi dimentica che i giovani caso mai vengono vaccinati dalla sua legge sulle categorie, come personale scolastico e dei tribunali, polizia municipale e protezione civile, certamente meno a rischio di altri tipo cassiere dei supermercati o autisti di mezzi pubblici che sono stati dimenticati. Nelle campagne vaccinali il miglior metodo è quello a tappeto, ogni altro innesca storture.

Pasquale Graziano, La Spezia