Vaccinazione, i medici di base chiedono regole più chiare

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 15 maggio 2021 - Ritengo che la decisione della Regione di far prenotare e poi effettuare la vaccinazione anti Covid alla fascia 50-54 anni presso il medico di base sia una mossa di propaganda, stabilita in fretta e furia per dare seguito ai proclami entusiastici del generale Figliuolo, che si tradurrà nei fatti in una vera ed ingiusta discriminazione per i cittadini di questa fascia. Sappiamo tutti non solo quanto sia difficile, se non impossibile, contattare il proprio medico di base; e, soprattutto, quanti vaccini al giorno potrà fare un medico, tenendo conto che deve comunque seguire gli altri pazienti (in cronico sovrannumero)? E come si gestirà tra le valutazioni preliminari ed il tempo di osservazione obbligatorio post-vaccino? Quanti mesi ci vorranno? Già è stato detto che fino a giugno non si potrà iniziare con le somministrazioni: perché allora, molto più semplicemente non si può gestire questa fascia come tutte le altre, con i consueti e molto più efficienti canali di prenotazione e di distribuzione del vaccino? Lucia Ghelfi, Bologna

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni

Cominciamo con un aggiornamento dei numeri. In Italia sono già stati superati gli 8 milioni di italiani vaccinati con entrambe le dosi. In base ai dati pubblicati sul sito del governo, fino a ieri sono 8.070.376 i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale, pari al 13,62% della popolazione. Complessivamente sono quasi 26 milioni (25.912.621) le dosi somministrate dall’inizio della campagna vaccinale mentre sono quasi 30 milioni (29.583.060) le dosi consegnate: le regioni hanno dunque a disposizione oltre 3,6 milioni di dosi. Intanto il commissario all’emergenza, Francesco Figliuolo, ha dato il via libera alle prenotazioni dei 40enni. La scelta dell’Emilia Romagna di coinvolgere i medici di base è in linea di principio giusta, ma come è successo in altri frangenti è preceduta da lacune e mancanza di informazione sulle linee guida da parte dell’assessorato alla sanità. Aspetto che ha scatenato la reazione dei camici bianchi pur non contrari, tanto che sono già intervenute alcune correzioni sulla dinamica delle prenotazioni. A volte la fretta di ottenere il risultato (e di far politicamente bella figura) produce qualche inconveniente. I medici di base non si tireranno indietro: chiedono solo garanzie, maggiore organizzazione e razionalità nel loro coinvolgimento.  

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