In attesa del vaccino perfetto

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 16 giugno 2021 - In tempi ordinari i governi si mostrano indifferenti alla salute dei cittadini, in nome dell’economia, dei posti di lavoro, del diritto alla mobilità. Basti pensare, ad esempio, alle decine di migliaia di morti premature dovute ogni anno all’inquinamento della pianura padana, alla catastrofe sanitaria di Taranto e alla Terra dei fuochi. In tempi di pandemia invece lo zelo dell’esecutivo si spinge alla somministrazione di vaccini di fatto ancora sperimentali a ragazzi e bambini con non pochi effetti collaterali subiti dagli adulti. Intanto, mentre i piccoli operatori economici sono in rovina per le chiusure, si moltiplicano i profitti  delle industrie farmaceutiche. Anna Bercini e Francesco Rosa, Bologna

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Vale la pena di ripetere il ragionamento all’infinito perchè c’è sempre qualcuno che mette in discussione la validità della campagna di vaccinazione, le chiusure, il lockdown, la vita al rallentatore dell’ultimo terribile anno e mezzo che ha sconvolto la nostra vita. Nessuno mette in discussione che i vaccini di oggi contro il virus non sono ancora una scienza perfetta, che la campagna di vaccinazione è piena di errori soprattutto perchè, nonostante l’opera meritoria del generale Francesco Figliuolo, le Regioni avanzano in ordine sparso, che nella prima fase difesa dall’aggressione del virus non avevano un piano sanitario idoneo. Però ricordiamoci che i vaccini con tutte le incertezze attuali offrono ancora un bilancio di benefici superiori ai costi. E’ vero, si registrano talvolta effetti collaterali gravi o letali, ma non abbiamo altra scelta. Anche se ogni giorno i virologi dibattono su Astrazeneca sì, Astrazeneca no, se è meglio o no praticare il mix di vaccini diversi, se la tal dose va bene per i giovani, anzi no per gli over 60. Ma gli effetti si vedono: i contagi calano, le morti e i ricoveri anche. Quindi la via è giusta. Mentre i medici e gli infermieri inoculano Pfizer, Moderna, Jhonson e compagnia gli scienziati studiano e prima o poi avremo la dose perfetta. Sì, le case farmaceutiche guadagnano. Ovvio, nessuno lavora gratis. Anche chi produce aspirina non lo fa per beneficenza. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net