Il vaccino della signora Maria Grazia

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 26 novembre 2020 - Sono arrivata a 89 anni e mi sono sorpresa a pensare che avrei potuto raccontare tante cose e non l'ho fatto. Voi vi chiederete perché. Non so scusare questa mancanza. Probabilmente perché sono presa dal vivere ogni giorno. Ora si è aggiunta purtroppo l'infezione da Coronavirus. Tutto ciò mi ha messo di fronte ad un bivio: decidere di continuare a vivere, nei limiti del possibile, nel solito modo con le dovute precauzioni o farsi prendere dallo sconforto. Nonostante l'età io ho deciso di vivere e di non farmi soggiogare dai fantasmi della paura. Sono sempre andata dalla parrucchiera, ho fatto spesa nei supermercati sempre accompagnata dalla mia fedele Maria, ho bevuto il mio caffè al bar con relativo cornetto. Tutto con le dovute attenzioni. Ho aperto la porta di casa mia a qualche conoscente e a persone che dovevano eseguire lavori. Sappiamo tutti che vivere implica qualche rischio. Basta uscire di casa. Ma ripeto non ci si deve far imprigionare dai cattivi pensieri, bisogna accettare la vita così come è perché, nonostante tutto, è un bene prezioso.

Maria Grazia Papini

Risponde il condirettore del Carlino Beppe Boni

La lettera della signora Maria Grazia è un affresco entusiasmante di vitalità, forza e speranza che andrebbe affisso sui muri d'Italia. A 89 anni la signora Maria Grazia riesce a sorridere e a trasmettere un messaggio di fiducia al Paese. Meravigliosa e rivoluzionaria. Non dice "andrà tutto bene", come era scritto sugli striscioni apparsi nella prima ondata Covid e appesi nei terrazzi e alle finestre. Ma dice impegnamoci per non farci sopraffare dalla depressione. Lottiamo, cerchiamo, pur con i limiti imposti dall'emergenza, di andare avanti con pazienza e senza rinunciare ai piccoli gesti quotidiani. Anche questo è un vaccino utile.

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