Brunamonti: "Pajola, ora batti i miei record"

Roberto stravede per il giovane play: "Si intuiva che avesse una marcia in più. Mi auguro possa regalare tante soddisfazioni alla Virtus"

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di Alessandro Gallo

Team director della nazionale femminile, Roberto Brunamonti rimane una leggenda all’ombra delle Due Torri dove, dopo gli inizi a Rieti, ha costruito tutta la sua carriera diventando semplicemente ’il capitano’.

Roberto, partiamo dall’Europeo appena concluso.

"Una bella Italia, peccato per la sconfitta con la Francia, perché meritavamo più noi. In generale ho visto entusiasmo, passione e, dal punto di vista organizzativo, nella sede di Milano, un ottimo lavoro".

Il campionato italiano?

"Virtus e Milano sono le più indicate per arrivare all’atto finale. Ma il livello del campionato si è alzato tantissimo. Ci sono squadre che si sono rinforzate e che sono curioso di vedere all’opera. Secondo me, vincere in trasferta, almeno su alcuni campi, sarà molto difficile".

Quali sono le squadre che potrebbero ostacolare il cammino di Virtus e Milano?

"Venezia su tutte. Ma anche Sassari, Brindisi, Brescia e Tortona. Credo che ci sarà una bella lotta anche per salvarsi. Le premesse per un campionato ad alto livello".

Torniamo per un attimo alla Nazionale e ai due bianconeri impegnati agli Europei.

"Mi sembra che siano andati bene. Mannion soprattutto nella prima parte, Pajola nella seconda. Inseriti nel migliore dei modi in un gruppo affiatato".

Pajola è sempre stato un suo pallino.

"Ho cominciato a seguirlo da quando era nel giro della Nazionale under 18. Si vedeva che aveva qualcosa di più e che aveva tutto per diventare un giocatore importante".

Scariolo ha vinto l’Europeo, cosa porta in dote?

"Intanto cominciamo con il dire che Sergio ha vinto con pieno merito. E lo ha fatto senza godere dei favori del pronostico. Credo che possa portare entusiasmo, carica. E poi in questi casi si dice che i successi aiutano a dimenticare la stanchezza".

Investimenti importanti da parte di Massimo Zanetti.

"Vuole una Virtus sempre all’altezza. C’è l’Eurolega, l’asticella si alza. La Virtus si è attrezzata nel migliore dei modi".

Il capitano della Virtus è Marco Belinelli.

"Posso dire di conoscerlo da quando era bambino. Sono contento per Marco, l’ho visto entusiasta. E’ tornato a casa, ha vinto scudetto, EuroCup. Adesso ha trascinato la squadra in Eurolega. Ha messo su famiglia, è diventato papà. E’ sereno e io sono contento per lui".

Al suo fianco Daniel Hackett.

"Un ragazzo d’oro, generoso, che si è inserito subito. Anche lui, di fatto, si è avvicinato a casa. Sa farsi volere bene. Un valore aggiunto".

Senza dimenticare che tra gli esterni c’è pure Mannion.

"Ho conosciuto Nico in nazionale, lo scorso anno. Ha solo bisogno di trovare fiducia e ritmo. Il talento non gli manca".

Teodosic intanto – sono anche cambiati alcuni criteri di valutazione – l’ha superata nella classifica di assistman virtussino.

"E’ il giocatore dal quale è partito tutto, tre anni fa. La Virtus lo ha scelto per un progetto. Con lui sono arrivati scudetto ed EuroCup. Sono felice che abbia battuto il mio record, spero che lo possa fare anche Pajola, sarebbe una grande soddisfazione. Per la Virtus e per Alessandro. Su Teo, però…".

Dica.

"Ecco, saranno anche cambiati i criteri di valutazione. Forse sarà più facile ottenere un assist. Ma i passaggi ai quali ci ha abituato Milos sono delle opere d’arte. Uno spettacolo da non perdere".

La Virtus in Eurolega.

"Torna a casa, torna nel suo ambiente. Ma torna a fare un campionato, che sarà lungo e con trasferte estenuanti, dopo tanto tempo. Deve consolidarsi nel tempo. E del resto il dottor Zanetti non si è mai tirato indietro quando si è parlato di investimenti".

Lo scudetto può essere un obiettivo?

"Sì, ma è ancora presto per parlarne. Come ho detto ci sono squadre attrezzate: Virtus e Olimpia su tutte. Ma attenzione alle altre".

La sfida con Milano potrebbe riaccendere certe questioni con Messina.

"Sono dispiaciuto per quello che è successo con Ettore. Ho vissuto con lui, a Bologna, anni meravigliosi. Ettore è stato fondamentale per scrivere pagine di storie. E’ un rivale, non è un nemico. Il dualismo e la rivalità fanno parte dello sport. Andare oltre, no: Ettore ha fatto tanto".

A Bologna mancherà il derby.

"Sì, con la Fortitudo in A2 è inevitabile. L’importante è che si riprenda al più presto. Poi il derby, che è uno degli spettacoli delle Due Torri, potrà tornare. La città lo aspetta".