Eleganza al potere: Tesser è il re delle promozioni Un ’normal one’ davvero speciale

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di Alessandro Troncone

Signore, elegante, della panchina. Un "normal one", per sua stessa ammissione, non per scelta ma per natura. Abitudinario nella vita, direttore d’orchestra autorevole a bordocampo e mai oltre le righe. Attilio Tesser è forse di quanto più lontano oggi siamo abituati a notare sui campi di Serie A o dei maggiori campionati internazionali, dove spesso e volentieri è una giacca che vola, una protesta eccessiva o una corsa sotto la curva a prendersi la scena. La sua, di giacca, non si è nemmeno bagnata con un gavettone il 23 aprile, giorno della festa promozione al "Braglia", perchè le sue emozioni ama tenerle dentro, custodirle quasi con senso di protezione e metabolizzarle col passare dei giorni. Modena è il suo ennesimo capolavoro. Molti gli hanno etichettato la nomea di "specialista" in promozioni, soprattutto dalla C alla B. A sostenere tale definizioni ci sono i numeri: Tesser è alla sua quinta promozione in carriera, quattro in cadetteria con Novara (200910), Cremonese (201617), Pordenone (201819) e appunto Modena (202122), e una in A ancora con il Novara (201011), in quella che ancora oggi resta una doppia cavalcata storica che gli è valsa pure la panchina d’argento. Ovunque sia andato, ha lasciato un ricordo vivo e non parliamo solo dei club nei quali ha vinto. Ad Avellino lui stesso ha lasciato il cuore, a Trieste ha mosso i primi passi e a Terni ha ottenuto una salvezza che pareva una vittoria del campionato. Perchè, lo insegna lui, anche quelle sono vittorie per un allenatore e poco importa se il palcoscenico sia la C, la B o la A, resta sempre l’importanza e il valore delle emozioni provate. E a proposito di emozioni, beh, quelle affrontate a Modena siamo certi abbiano messo a dura prova anche la tenuta dell’uomo Tesser. A cominciare da quegli incontri con Carlo Rivetti, ancor prima che mister Stone Island siglasse il closing con Romano Sghedoni. Incontri e sguardi che lo hanno convinto ad eccettare un progetto tanto affascinante quanto insidioso, rivoluzionario e ambizioso. La falsa partenza, qualche voce di troppo intorno alla capacità di ripetersi ancora dopo i successi degli anni precedenti, la sconfitta di Montevarchi e poi la svolta. Come ogni saggio del calcio, Tesser ha saputo ovviare alle situazioni d’emergenza mettendoci del suo e stimolando un gruppo totalmente nuovo a battere un colpo. Ne ha battuti 14 consecutivamente, entrando nella storia del Modena e della Serie C. Ha agganciato la Reggiana in un duello surreale, meraviglioso. Ha coltivato il primato senza mai alzare la voce, senza mai alzare l’asticella perchè esiste un solo "credo" nella Bibbia di Tesser: passo dopo passo, partita dopo partita. Giornalisticamente può apparire semplice, banale, ma nel calcio non conta ciò che può apparire al di fuori. Conta portare la barca in porto, conta vincere. E Attilio Tesser, 63 anni, da Montebelluna, lo ha fatto di nuovo.