La straordinaria cavalcata del Modena di de Biasi verso la riconquista, 40 anni dopo, della massima serie comincia in un caldo pomeriggio di fine estate (26 agosto 2001) con il 2-0 sul Bari firmato Pasino e Rabito. Il colpo di Crotone (doppio Pasino da ex) e il poker al Napoli (nella notte che precede l’apocalittico 11 settembre di New York) fanno subito capire che i canarini non sono solo una neopromossa ambiziosa. Tre pari di fila e il grave infortunio al piede di Fantini (che tornerà solo a febbraio) sono l’antipasto al magic moment della "Longobarda", che annienta Como e Cagliari con un doppio 3-0 e passeggia 5-0 (doppio Fabbrini, Milanetto, Pasino e Rabito) sul campo di un Vicenza che sognava l’aggancio al primo posto, scavando il primo +3 in vetta sulla Reggina. Dopo 10 gare e 21 punti i gialloblù si candidano ufficialmente al tavolo della "big", ruolo che non abbandoneranno più nonostante alcuni inciampi, come i primi due ko con Empoli e Palermo e i pari con Samp, Genoa, Messina e Salernitana, che fanno chiudere l’andata a quota 37 (poco meno di 2 di media a gara) al 3° posto, a -3 dall’Empoli e -1 dal solito Como. Il trascinatore è Andrea Fabbrini con 12 reti, ma è tutto il "giocattolo" gialloblù a impressionare. Nulla a confronto però del girone di ritorno, aperto dal colpaccio del "San Nicola" di Bari con due gol nei 5’ finali che issa di nuovo i canarini al comando. Con 5 vittorie nelle prime 6 gare del 2002, interrotte dal ko di Como, il Modena guida solitario a +11 sul 5° posto (salgono le prime 4). Inizia il momento più delicato, quello delle 5 gare senza vittoria (2 punti) che fanno scappare via l’Empoli.
Proprio nella tana della capolista il 7 aprile arriva uno 0-0 d’oro, nonostante il contestato rosso a Greco dopo appena 3’. Un punto che vale come prova di maturità definitiva e da lì comincia la discesa. Quattro vittorie di fila con Palermo (2-0 Ferrari-Fabbrini), a Reggio Calabria (rigore di Milanetto all’88’), con la Samp (2-0 ancora Ferrari-Fabbrini) e a Padova col Cittadella (3-1 grazie a Mauri, Fabbrini e Kamara) danno il via al count down per la A, col Napoli quinto a -10 a 4 gare dalla fine. Alle 16,53 del 12 maggio 2002 a Marassi, dopo lo 0-0 col Genoa (blindato da un grande Ballotta) arriva il finale di Cosenza-Napoli: l’1-1 vale la festa per i 3mila tifosi al seguito. La "Longobarda" è definitivamente nella leggenda.
Davide Setti