Divieto motori endotermici dal 2035 è tutto rimandato: ora cosa farà l'UE?

Attualità / Germania, Italia e altri Paesi hanno detto "no" allo stop. Ma occorrono soluzioni alternative: gli e-fuel? Ci sono ancora tanti dubbi

La proposta è di vietare la vendita di auto a motore termico dal 2035

La proposta è di vietare la vendita di auto a motore termico dal 2035

I rappresentanti dell'Unione Europea si sono riuniti per discutere il divieto di vendere vetture e furgoni nuovi con motori endotermici a partire dal 2035, ma hanno deciso di posporre la decisione "a data da destinarsi". La Svezia, attuale leader del Consiglio dell'Unione Europea, ha passato la palla ad altri Paesi, rinviando la scelta. La Germania ha giocato un ruolo fondamentale in questa decisione, poiché è stata essenziale per raggiungere il 35% necessario per evitare l'obbligo di passare a veicoli elettrici e bloccare i motori endotermici. L'alleanza della Germania con l'Italia, la Polonia e la Bulgaria, che rappresentano insieme il 18% della popolazione comunitaria, ha permesso di ottenere il risultato sperato. La Germania stessa ha avuto il potere di bloccare la legge, ma la decisione è stata presa anche in relazione al cosiddetto "Fit for 55", che prevede una riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo ambizioso richiede una serie di modifiche legislative, tra cui la fine della vendita di vetture e furgoni alimentati a diesel, benzina o ibrido e la produzione di auto elettriche a batteria in massa. Tuttavia, la decisione di bloccare i motori endotermici ha suscitato la forte reazione di una larga parte dell'industria automobilistica, soprattutto in Germania. Gli attori del settore chiedono che gli autoveicoli alimentati con i cosiddetti e-fuel siano esclusi dal divieto. Gli e-fuel sono combustibili liquidi o gassosi di origine sintetica prodotti tramite processi alimentati da energia elettrica rinnovabile. Attualmente, i costi di produzione sono elevati, ma molti credono che la tecnologia possa migliorare e i prezzi diminuire in futuro, rendendo i motori a bassa emissione di CO2 accessibili. Nonostante la contrarietà di alcuni paesi, quindi, il dibattito continuerà, poiché l'Unione Europea cerca di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il passaggio a veicoli più ecologici.