Prezzi carburanti, stretta del Governo Viene alzata la posta per la trasparenza

Intervento / Multe, app e bonus trasporti a tutela dei consumatori e per combattere la speculazione

Previste sanzioni pecuniarie da 200 a 2.000 euro in base al fatturato

Previste sanzioni pecuniarie da 200 a 2.000 euro in base al fatturato

Dopo i dati allarmanti registrati dalla Guardia di Finanza a seguito dei controlli a tappeto su 2.500 distributori di benzina nel mese di gennaio, il Governo ha deciso di intervenire con un emendamento all’ormai noto Decreto Trasparenza. Tale emendamento prevede multe che variano da 200 a 2.000 euro a seconda del fatturato. Il nuovo Decreto Legge approvato dal Governo Meloni stabilisce l'obbligo per le pompe di benzina e Diesel sulle strade e autostrade di esporre i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto a quelli praticati. Inoltre, viene prevista l'implementazione di un'app per la consultazione dei prezzi stessi, finanziata con un investimento pubblico di 500.000 euro per il 2023 e di 100.000 euro per il 2024. L'utilizzo di un QR code come alternativa è stata scartata. Per i trasgressori, il Governo prevede multe comprese tra i 200 e i 2.000 euro in base al fatturato, oltre a una griglia di giornate di sospensione dell'attività. Le competenze del Garante per la sorveglianza dei prezzi ("Mister Prezzi") saranno rafforzate e verranno forniti chiarimenti fiscali sui bonus benzina e sul meccanismo che attiva i decreti "accisa mobile". Il nuovo provvedimento prevede inoltre un finanziamento di 100 milioni di euro per il bonus trasporti per le persone fisiche nel 2023 (con limite di reddito annuale). Infine, viene concessa un'accisa ridotta, tra aprile e agosto 2023, sul gasolio destinato ai bus turistici Euro 6. La situazione dei carburanti, con aumenti, proteste e scioperi dei benzinai, diventa sempre più complessa. Secondo l'Agcm, “non c’è necessità di introdurre un meccanismo di calcolo e di diffusione di valori di riferimento medi, atteso che appaiono incerti i benefici per i consumatori, a fronte invece di un possibile rischio di riduzione degli stimoli competitivi e inoltre la media aritmetica del prezzo regionale risulta molto poco rappresentativa dell'effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera".