Nettuno, ecco come sarà dopo il restauro

Fasci di luce e getti d’acqua per la statua simbolo di Bologna. Mercoledì alle 15 il progetto verrà presentato al pubblico

La statua circondata dalla nuova impalcatura

La statua circondata dalla nuova impalcatura

Bologna, 28 giugno 2016 - Fasci di luce con i getti d’acqua e quattro fonti di illuminazione dai palazzi circostanti. Dovrebbero essere queste le novità – ora in fase di sperimentazione – che renderanno il nostro Gigante più bello. Anche di notte. Il progetto di conservazione e restauro della fontana del Nettuno è ufficialmente partito e domani, dalle 15 alle 19, si terrà un convegno in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio, che illustrerà motivazioni e idee, al quale parteciperanno il sindaco Virginio Merola, il rettore Francesco Ubertini e il direttore di QN-Il Resto del Carlino, Andrea Cangini. Il primo di una serie di appuntamenti. Ma, dietro le quinte, tecnici e professori dell’Alma Mater stanno continuando a lavorare su tantissimi aspetti.

Uno di questi, tra i più importanti, è rappresentato da quell’illuminazione che manca e che si vorrebbe più regale, per il sovrano senza corona del centro bolognese. “Siamo in una fase di simulazione – spiega Fabrizio Apollonio, docente che segue direttamente la partita del Nettuno illuminato – e ci stiamo coordinando con il Lab Luce del Politecnico di Milano e con l’Iscr (Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma), la prima analisi è finita un mese e mezzo fa. Stiamo vagliando se passare da 2 (prima ipotesi) a 4 luci provenienti dai palazzi: le principali arriverebbero da sopra la statua del Papa del Comune e da Palazzo Re Enzo lato Rizzoli, le ausiliari invece dal Palazzo del Podestà e più o meno da uno dei finestroni del Comune più verso la fontana. Questa seconda ipotesi eviterebbe coni d’ombra”.

Ma, ecco la principale novità, le luci arriverebbero anche dagli ugelli: non più illuminazione dal basso come una volta, ma direttamente dai getti d’acqua per creare dei giochi di luce. “E’ il principio della fibra ottica – spiega Apollonio – che dovrebbe permettere un flusso laminare, quindi con l’acqua che non si sfaldfa. Sono tecnologie particolari, stiamo studiando la fattibilità». Sul tavolo anche il colore delle luci a seconda delle ricorrenze, come già capitato con il viola della Giornata della Memoria. Per il concept finale si dovrebbe andare alla fine dell’estate, costo totale ora non quantificabile. «Con le nuove tecniche al led i costi sono più contenuti – spiega Apollonio –. Daremo risalto al Nettuno senza abbagliare le persone, ma dando luce a un gruppo scultoreo che oggi di notte è poco percepibile”.