"Marche, pronti a rilanciare la vitivinicoltura"

L’assessore regionale Carloni: "Vendemmia soddisfacente per qualità e quantità". Mazzoni (Imt): "Puntiamo molto sul biologico"

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di Davide Eusebi

ANCONA

La vendemmia 2021 si è chiusa con un calo che si aggira intorno al 12-15%, con un andamento a macchia di leopardo, perché ci sono zone in cui cono caduti 200 millimetri di acqua ed altre in cui ne sono caduti appena 50. Il Pecorino, che è stato probabilmente il vitigno che più ha risentito dello stress idrico, in virtù delle sue caratteristiche genetiche, ha conservato bene l’acidità fissa e ha espresso le sue peculiarità varietali.

Anche Verdicchio e Passerina sono riusciti in generale a esprimere un buon livello qualitativo, approfittando di un periodo finale di maturazione particolarmente favorevole grazie alle piogge provvidenziali. I vitigni a bacca rossa hanno dato risultati superiori alle aspettative: per il Montepulciano dopo una difficoltosa e rallentata fase di invaiatura, la maturazione fenolica è riuscita ad arrivare ai livelli ottimali. Il tutto aiutato da una situazione fitosanitaria quasi perfetta, ‘grazie’ alla scarsità di precipitazioni e alle elevate escursioni termiche che si sono registrate a ridosso delle piogge di settembre ed ottobre.

Le varietà precoci hanno maggiormente sofferto lo stress idrico, mentre le altre hanno beneficiato delle piogge autunnali. Si sono registrate criticità per lo stress idrico in alcuni vigneti con esposizioni particolarmente assolate e con terreni più tenaci. In generale, possiamo definire la qualità da buona a ottima con punte di eccellenza.

"La vendemmia 2021 – spiega l’assessore all’agricoltura e vice presidente della Regione, Mirco Carloni – chiude con un bilancio sicuramente positivo, con una produzione vinicola soddisfacente nella quantità e sicuramente buona nella qualità. Questa annata sarà propedeutica per un grande rilancio della vitivinicoltura marchigiana che, con le sue eccellenze sempre più in crescita, saprà intercettare la ripresa del mercato".

È una ferma volontà della "Giunta Regionale – continua Carloni – accompagnare il potenziamento del settore vitivinicolo, già importante nel complesso dell’economia marchigiana, affinché si affermi come uno dei settori chiave per la ripartenza dell’economia, come dimostra sia la recente approvazione della legge regionale per l’enoturismo, sia il grande successo del progetto Dalla vigna alla tavola, che ha visto la partecipazione di 300 cantine nella creazione di eventi sul territorio marchigiano che hanno dato vita, anche qui, per la prima volta, a una grande connessione tra i settori della ristorazione e della produzione dei vini".

Il piano di promozione dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) per il 2022, mette in campo con la misura Ocm vino più di 1,3 milioni di euro per conquistare i mercati dei Paesi terzi. Press tour, degustazioni, seminari e masterclass, ma anche fiere, eventi e incontri dedicati saranno al centro del calendario che vedrà il maxiconsorzio – attualmente presieduto da Antonio Centocanti e diretto da Alberto Mazzoni – impegnato a valorizzare, in presenza e online, le 16 denominazioni regionali tutelate nelle principali piazze della domanda internazionale. Nel mirino, destinazioni enologiche storiche come Stati Uniti (a cui sono rivolte oltre un terzo delle risorse stanziate), Canada e Regno Unito, ma anche mercati emergenti come la Cina e la Russia.

"Il tessuto produttivo marchigiano è caratterizzato da aziende di piccole dimensioni, ma fortemente orientate alla qualità – spiega Alberto Mazzoni, direttore di Imt –. Si tratta di realtà che, nella difficile congiuntura della pandemia, hanno molto sofferto le chiusure e le restrizioni, senza godere della forza di economie di scala sul fronte dell’export. In particolare, vogliamo valorizzare la spiccata propensione delle Marche del vino al biologico: rappresentiamo la seconda regione in Italia per incidenza bio sul vigneto, con una quota percentuale altissima (41,9%, a quasi 6 mila ettari) e un trend di crescita del 79% nel decennio 2010-2019; solo nella campagna vendemmiale 2020-2021 sono stati prodotti nelle Marche 163 mila gli ettolitri di vino bio".

Sono 652 le aziende associate per 16 denominazioni di origine, di cui quattro Docg. Nei primi sei mesi di quest’anno, l’export marchigiano di alimentari e bevande ha fatto segnare numeri record. Secondo Istat, l’incremento a valore rispetto al pari periodo è stato del 15,6%, per un corrispettivo di oltre 160 milioni di euro.