Tenute Folonari, torna la pigiatura con i piedi

Ottima annata per la qualità, a compensare la riduzione in quantità dovuta al clima ‘pazzo’. Il presidente Giovanni: "Vendemmia perfetta"

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di Paolo Pellegrini

Il futuro si tinge di antico, per la Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute. Una sfida che passa per nuovi vini in cui si prospetta anche il ritorno agli albori della tecnica di cantina: la pigiatura dell’uva con i piedi.

Progetti che sono il coronamento di un’ottima annata per la qualità, con vini di grande armonia ed eleganza, a compensare la riduzione in quantità dovuta agli eventi climatici estremi della primavera.

L’arrivo sul mercato di un grande Brunello Riserva 2016, accompagnato sulla ribalta di Benvenuto Brunello da un altrettanto importante 2017, e da un Rosso 2020, che si caratterizza come il migliore raccolto dell’ultimo lustro vitivinicolo.

E poi Bolgheri con una serie di grandi progetti, dall’acquisizione di nuovi terreni alla nascita di nuove sorprendenti etichette. E infine il consolidamento del successo di un’accoglienza di classe per wine lovers maturi e informati, ovviamente con tanta voglia di provare bellissime esperienze e sensazioni tra le vigne.

Autunno con un bel sole, sulle cinque tenute di proprietà in Toscana per circa 250 ettari di vigne da cui escono 1 milione e 200mila bottiglie vendute per circa il 45 per cento in Italia (e la Toscana ne assorbe una buona parte). Un bel sole, a cominciare dalla vendemmia conclusa da poco.

"La qualità delle uve raccolte è il tratto distintivo di questa vendemmia, che è stata perfetta nel rispetto dei tempi del vitigno, delle modalità di lavoro e della progettualità vitivinicola", dice il presidente Giovanni Folonari (nella foto sopra, con il papà Ambrogio).

Folonari ricorda anche che al termine del processo di maturazione dell’uva, i grappoli si presentavano perfettamente sani e le piante in buono stato vegetativo, anche se con carica produttiva più limitata rispetto all’annata precedente, in una raccolta cominciata a fine agosto con le uve di Chardonnay nella Tenuta di Nozzole a Greve in Chianti e con quelle di Vermentino nella Tenuta di Campo al Mare a Bolgheri per poi proseguire con Pinot Nero, Merlot, Petit Verdot, Syrah e concludersi con i sontuosi vitigni Sangiovese e Cabernet Sauvignon.

A coronamento, ecco in questi giorni l’edizione completamente autonoma di Benvenuto Brunello, in cui l’azienda è presente con i vini della Tenuta La Fuga: la Riserva 2016 Le Due Sorelle, sapido e minerale ma fruttato ed elegantemente speziato, e il sorprendente Rosso La Fuga 2020, vino di grande piacevolezza, vinoso, fragrante, croccante e di grande godibilità.

Ma la grande attenzione adesso è concentrata sulla realtà e sui progetti per Campo al Mare, 28 ettari per 110mila bottiglie nel comune di Castagneto Carducci, nella prestigiosa Bolgheri Doc, tanto prestigiosa da meritare alla località l’appellativo sempre più insistito di ‘Bolghereaux’ per la particolare affinità con i terreni sabbioso-argillosi dell’area di Bordeaux, che consente la produzione di grandi vini di quella particolare impronta.