
Il 71,0% dei giovani lavora nel settore privato, il 27,9% nel pubblico
Il XXVII Rapporto AlmaLaurea, che conferma l’Università di Modena e Reggio Emilia tra gli Atenei con i migliori risultati occupazionali in Emilia-Romagna, ha riguardato anche i laureati magistrali. Nello specifico, sono stati coinvolti i laureati magistrali del 2023 e del 2019, intervistati a uno e cinque anni dalla laurea: 1.882 laureati magistrali biennali e 494 laureati magistrali a ciclo unico per l’analisi a un anno; 1.650 magistrali biennali e 528 a ciclo unico per l’analisi a cinque anni. Per quanto riguarda i laureati magistrali biennali del 2023, a un anno dalla laurea il tasso di occupazione raggiunge il 90,0%, in crescita rispetto all’86,4 del rapporto 2024, ancora una volta al vertice rispetto agli Atenei emiliano-romagnoli e superiore alla media regionale dell’82,7%. Il 41,4% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, il 20,0% a tempo determinato e il 2,7% lavora in proprio. Il part-time riguarda il 6,7% degli occupati (2,7% volontario, 4,0% involontario). La retribuzione netta mensile media si attesta a 1.624 euro, in crescita rispetto ai 1.523 del precedente rapporto. Il 61,7% ritiene la laurea efficace o molto efficace, il 56,0% afferma di usare molto le competenze universitarie nel proprio impiego attuale. L’indagine condotta a cinque anni dalla laurea sui laureati magistrali biennali del 2019 restituisce un tasso di occupazione pari al 93,9%, in ulteriore miglioramento rispetto al già ottimo 93% dello scorso anno (e, ancora una volta, al primo posto in regione rispetto agli altri Atenei.)
La retribuzione mensile netta raggiunge i 2.042 euro; anche questo indicatore supera ampiamente i 1.871 euro registrati lo scorso anno. Il 77,9% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, l’8,5% a tempo determinato, il 5,9% svolge attività autonoma. Il part-time riguarda solo il 2,7% degli occupati (2,2% per scelta, 0,5% per necessità). Il 61,4% considera la laurea efficace o molto efficace per il proprio lavoro; il 55,6% usa le competenze universitarie in misura elevata. Il 71,0% lavora nel settore privato, il 27,9% nel pubblico, l’1,2% nel non profit. I servizi assorbono il 66,7% degli occupati, l’industria il 32,8%. Il quadro complessivo conferma la solidità del modello Unimore in relazione all’ingresso nel mondo del lavoro, con esiti che migliorano in quasi tutti gli indicatori rispetto agli anni precedenti, e anche il confronto con le medie regionali dell’Emilia-Romagna evidenzia una tenuta superiore in termini sia di occupabilità sia di retribuzione, fattori che consolidano la posizione dell’Ateneo nel panorama accademico del Nord Italia.
Egidio Scala