
Il QS World Rankings 2026 fotografa la formazione universitaria globale
Qualche passo in avanti, ottime conferme, alcune sorprese. È la fotografia del momento attuale delle università italiane secondo la nuova edizione del QS World University Rankings, classifica stilata da QS Quacquarelli Symonds (l’analista globale della formazione universitaria), che quest’anno premia l’Università di Bologna con la posizione 138 a livello mondiale: l’Unibo si conferma stabilmente nella top 150 della classifica. Il ranking considera quest’anno 1501 atenei da tutto il mondo, partendo da una selezione iniziale di oltre 8400 università di 106 diversi paesi. L’Alma Mater è quindi nel 10% delle migliori università presenti in classifica e si conferma ancora una volta nel miglior 1% fra gli oltre 26.000 atenei al mondo. Nelle ultime dieci edizioni del ranking QS, l’Ateneo ha migliorato la propria performance arrivando a guadagnare 66 posizioni. Confermati anche gli ottimi risultati rispetto alla Reputazione Accademica, l’indicatore più rilevante del ranking (compone il 30% del risultato finale), basato su 1,5 milioni di voti: l’Università di Bologna raggiunge in questo caso il 66esimo posto a livello mondiale.
Un’altra notizia che emerge dall’edizione 2026 del QS World University Rankings è la straordinaria performance del Politecnico di Milano, che sale di 17 posizioni e si aggiudica il 98° posto a livello globale, il piazzamento più alto mai raggiunto da un’università italiana nella storia della classifica. L’ascesa del Polimi è il risultato di miglioramenti significativi in tutti gli indicatori chiave. Migliora di dieci posizioni nella Reputazione dei datori di lavoro (Employer Reputation), ora al 72° posto nel mondo, e avanza di sei posizioni nella Reputazione accademica, raggiungendo l’84° posto a livello globale. Il balzo più significativo si registra nell’indicatore che misura gli Esiti Occupazionali (Employment Outcomes), dove l’università sale di 40 posizioni, raggiungendo il 199° posto a livello mondiale.
Il QS World University Rankings, colloca invece la Sapienza di Roma al primo posto tra le università generaliste italiane, 128ma al mondo e seconda in Italia dopo il Politecnico di Milano. È il miglior posizionamento mai ottenuto dall’Ateneo nella prestigiosa classifica internazionale.
Le università italiane, insomma, continuano nel complesso a guadagnare credibilità soprattutto agli occhi dei datori di lavoro globali. Per quanto riguarda la sezione Employer Reputation della classifica, il Politecnico di Milano si colloca al 72 posto nel mondo, mentre Bologna e Sapienza registrano anch’esse guadagni significativi, raggiungendo rispettivamente il 156 e il 161 posto. Questi miglioramenti indicano una crescente fiducia nella qualità e nell’attitudine al lavoro dei laureati delle istituzioni italiane più affermate. Questa reputazione è sempre più sostenuta dai risultati. Tuttavia, il quadro generale non è omogeneo: 15 università sono migliorate, 27 sono diminuite in
classifica. Solo sette italiane sono tra le prime 500 al mondo in questo parametro.
Poi c’è il capitolo ricerca. Per l’indicatore Citazioni per Docente della classifica l’Università Vita-Salute San Raffaele raggiunge il più alto livello dell’indicatore in Italia in questa edizione, salendo di 52 posizioni fino al 28 posto a livello globale, ma lo slancio si estende al di là di un singolo protagonista.