Il biomedicale è tornato più forte di prima

Giuliana Gavioli (Confindustria Emilia): "Mai pensato di trasferire la produzione all’estero, B. Braun Avitum al 100 per cento in soli due mesi"

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Il distretto biomedicale della Bassa modenese è stato un modello per la ricostruzione, avvenuta in tempi record: dal 2012 ha anche registrato un aumento del valore totale della produzione del + 11,2 %. Facciamo il punto con Giuliana Gavioli, presidente filiera Salute Confindustria Emilia e senior vice presidente Ricerca & Sviluppo in B.Braun Avitum.

La sua impresa come molte altre ha subito enormi danni, come avete reagito?

"B.Braun Avitum Italy, nonostante ingenti danni, non ha mai interrotto completamente la produzione grazie alla possibilità di delocalizzarla presso alcuni terzisti esterni. Noi, come tante altre imprese danneggiate, non abbiamo mai pensato di trasferire all’estero la produzione essendo Mirandola un importante polo tecnologico per il settore medicale".

Come è stata possibile questa risposta così pronta alle avversità?

"Non è stato semplice, ma abbiamo reagito grazie ad una grande forza di volontà, alla dedizione del personale e al sostegno della nostra Casa madre che ci ha messo a disposizione risorse e materiali necessari a riorganizzare la produzione senza mai fermarla. C’è stata anche grande solidarietà tra le aziende dell’area che si sono sostenute fornendosi a vicenda i materiali mancanti, potendo continuare le attività e guardare al futuro".

In quanto tempo avete rimesso in piedi l’azienda?

"La ristrutturazione degli immobili non danneggiati irreparabilmente sono iniziate già ad inizio giugno ed il 23 luglio del 2012 la produzione è potuta riprendere al 100%. Il magazzino distribuzione prodotti finiti è stato delocalizzato temporaneamente a Bologna per non interrompere le forniture agli ospedali. Nessun paziente è rimasto senza materiale e considerando che Mirandola nel 2012 forniva il 60% di tutti i trattamenti dialitici, è stato un ottimo risultato".

Quali aiuti economici avete ricevuto?

"B. Braun Avitum Italy è stata in grado di completare la demolizione e ricostruzione di 3.000 mq di edifici in soli 7 mesi ed è stata tra le prime aziende del distretto a completare la ricostruzione. Siamo rientrati già il 22 dicembre 2012, in tempo per festeggiare il Natale. I lavori di ricostruzione sono iniziati immediatamente grazie alla compagnia di assicurazioni. I danni sono ammontati a 6.300.000 euro, di cui 5 milioni ci sono stati rimborsati dall’assicurazione ed altri 600.000 euro dalla regione Emilia-Romagna. Per i rimanenti 700.000 euro si è ricorsi all’autofinanziamento. La rinascita è stata completata, ma è arrivata la guerra in Ucraina ad oscurare l’orizzonte per le imprese".

Ci sono comuni denominatori tra le due emergenze, di allora e di oggi?

"Le preoccupazioni sono davvero tante. La guerra è arrivata quando era ancora in corso una pandemia mondiale. Da inizio 2022, poi, stiamo affrontando le difficoltà dovute al reperimento di materie prime, ai costi della logistica e dell’energia. In questo scenario buona volontà ed impegno che ci hanno sostenuto e aiutato durante la fase critica del terremoto purtroppo non possono nulla. Il prossimo futuro si prospetta molto critico".

Alberto Greco