Ricostruzione, la ’lezione’ di Cento Nuove scuole per guardare al futuro

Il Ferrarese contò 7 vittime e la distruzione dei suoi simboli. Ma la solidarietà ha vinto sulla disperazione. Ripristinati alcuni edifici pubblici, i cimiteri e quasi tutte le chiese. Materna a Casumaro realizzata dagli Alpini

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di Valerio Franzoni

Persone che corrono in strada, nelle piazze, nei cortili delle loro abitazioni. Con addosso il primo indumento raccattato al volo prima di uscire dalla porta, e gli occhi increduli, spaventati a cercare conforto nei propri famigliari, amici, quando ancora il sole doveva levarsi in cielo ed illuminare la più terribile delle giornate. È questo il ricordo che nessuno mai riuscirà a cancellare di quanto avvenuto alle 4.04 del mattino del 20 maggio di dieci anni fa, quando una violenta scossa di terremoto ha colpito l’Alto Ferrarese, portando con sé distruzione e morte. E a diventare uno dei più terribili simboli di quel giorno è stata la chiesa crollata della frazione centese di Buonacompra, le cui macerie hanno invaso la strada provinciale che fende in due il centro del paese, e quel campanile spezzato, ma ancora in piedi che incombeva sul sagrato. Ma non è stato l’unico monumento, luogo sacro, palazzo storico, azienda o casa che hanno subìto pesantissimi danni a causa di quella scossa, a cui ne sono seguite altre meno violente nella magnitudo, ma altrettanto spaventose. La terra ha ribollito, tremato per tutta la giornata. Eppure, nessuno aveva voglia di rimanere con le mani in mano. La solidarietà, la vicinanza alle persone più deboli, a chi non poteva ritornare nella propria abitazione perché danneggiata è stata una delle più straordinarie risposte al dramma. Sale polivalenti trasformate in punti di accoglienza, l’allestimento nel giro di pochi giorni da parte della Protezione civile di una distesa di tende sul campo di atletica di Cento per dare ospitalità a chi aveva perso tutto o quasi, forze dell’ordine, sanitari, vigili del fuoco, amministratori comunali, parrocchie e associazioni al lavoro da subito per dare una risposta tempestiva: così il territorio si è immediatamente rimboccato le maniche e ha reagito, con tutte le proprie energie. Sia il 20 maggio, sia il 29 maggio 2012, quando il terremoto ha colpito nuovamente, mietendo ancora terrore e vittime. Alla fine, a seguito del sisma e delle sue conseguenze, si conteranno sette vittime nel Ferrarese. Negli anni, passo dopo passo, è stato percorso il cammino verso il ritorno alla normalità, attraverso la ricostruzione. Nel Centese, sono state recuperate quasi tutte le chiese della città e delle frazioni, via via abbandonando le tensostrutture che erano state utilizzate per le celebrazioni; sono stati ripristinati tutti i cimiteri; sono stati completati i lavori su Palazzo del Governatore, sulla caserma dei Vigili del fuoco, sul magazzino dei carri allegorici per fare alcuni esempi; sono nate nuove scuole (a Corporeno, nel quartiere di Penzale, Dodici Morelli e Reno Centese), è stata realizzata dagli Alpini la nuova materna di Casumaro, e hanno riaperto le porte le scuole ‘Pascoli’ accanto alla Rocca. Sono stati avviati i cantieri per il recupero della Pinacoteca civica, ‘casa’ del Guercino. Inoltre, sono alle fasi progettuali, con diversi stadi di avanzamento, gli interventi per restituire alla comunità il Teatro ‘Borgatti’ (presso il quale è stato recentemente effettuato un sopralluogo da parte dei componenti del Consiglio comunale, guidati dal sindaco Edoardo Accorsi), il Municipio storico che si affaccia su piazza Guercino e la Biblioteca civica, il ripristino della zona spogliatoi dello stadio ‘Loris Bulgarelli’ e del magazzino della Protezione civile, mentre nel corso dell’estate dovrebbe prendere corpo il secondo stralcio di lavori sul Centro per l’Infanzia ‘Pacinotti’.

L’obiettivo è quello di completare nei tempi più celeri possibili il percorso di ricostruzione sugli edifici pubblici, affinché possano essere restituiti alla comunità, per lasciarsi alle spalle i segni ancora visibili di quanto avvenuto dieci anni fa. Anche se la memoria di quanto accaduto resterà incancellabile.