Barbara Panzacchi, Sindaco di Monghidoro, ha iniziato il suo percorso amministrativo nel 2001, ricoprendo prima il ruolo di Assessore e poi quello di Vicesindaco nella giunta del Sindaco Marino Lorenzini, fino al 2011. Nel 2016 ha deciso di candidarsi come Sindaco e nel 2021 è stata rieletta con una percentuale molto alta di voti, un risultato che attribuisce al forte legame con la comunità e al riconoscimento del suo impegno durante il primo mandato. Durante i suoi mandati, ha affrontato numerose sfide, tra cui fenomeni calamitosi, criticità idrogeologiche, la pandemia e l'alluvione del maggio 2023, cercando sempre di supportare la cittadinanza e collaborare strettamente con la comunità. Ritiene fondamentale implementare politiche di sostegno e valorizzazione delle aree rurali e montane, rimuovendo gli ostacoli allo sviluppo sostenibile e potenziando i punti di forza come il capitale naturale, la biodiversità, le tradizioni artigiane, il paesaggio e la cultura storica. «Lo sviluppo di queste aree - afferma - richiede l'impegno delle istituzioni per contrastare desertificazione, spopolamento e abbandono, e per incentivare servizi pubblici e infrastrutture, come la banda ultralarga, che permetterebbe a molti di lavorare in smart working dalle aree montane». Racconta della difficoltà di erogare servizi essenziali con bilanci sempre più risicati, che costringono a fare scelte dolorose, tuttavia afferma che «il Comune partecipa a tutti i bandi di finanziamento disponibili, riuscendo a intercettare numerosi fondi per progetti come la riqualificazione della storica sala da ballo Il Faro e la realizzazione di un asilo nido con i fondi PNRR, oltre a numerosi altri progetti turistici e sportivi». Negli ultimi anni c’è stato un aumento nelle compravendite delle case a Monghidoro, quali misure sta adottando per gestire questo incremento e garantire uno sviluppo sostenibile del territorio? «Nel periodo pandemico e post-pandemico ho davvero riscontrato un forte aumento di compravendite di case che erano invendute da anni, proprio perché il Covid ha cambiato le regole delle nostre vite e anche le nostre abitudini; c’è stato un boom di ricerche di case indipendenti, ville, rustici e villette a schiera proprio a dimostrare il maggiore interesse nell’autonomia, nella ricerca di spazi aperti immersi nella natura e nel pregevole paesaggio dell’Appennino. Oltre all'effetto pandemia ha giocato un grande ruolo anche l'effetto smart working che ha riportato molte persone nei borghi. A Monghidoro è stato venduto l’edificato e solo nell’ultimo anno abbiamo richieste di nuove costruzioni che andremo a regolamentare anche attraverso la realizzazione del nuovo strumento urbanistico ( PUG - Piano Urbanistico Generale) che dovrà definire le scelte strategiche dei prossimi anni sia in ambito urbanistico che di pianificazione territoriale». In che modo sta promuovendo il turismo e lo sviluppo economico nel suo comune? «In questi ultimi anni abbiamo sviluppato progetti inerenti il turismo lento e sostenibile, in sinergia anche con gli altri Comuni del crinale appenninico, con i quali abbiamo creato un protocollo di promozione territoriale denominato Bologna montana, e abbiamo generato numerosi percorsi trekking e legati al cicloturismo che stanno attraendo sul nostro territorio moltissimi visitatori, stimolando anche l’avvio di nuove imprenditorialità e attività proprio legate ai servizi turistici e alla ricettività. Al termine del 2023 abbiamo partecipato a un bando del Ministero del Turismo, unitamente al Comune di San Benedetto Val di Sambro e siamo risultati aggiudicatari di ingenti risorse che verranno impiegate per riqualificare strutture in ambito turistico e promuovere l’avvio di attività imprenditoriali che rafforzino i servizi e la promozione territoriale». Il 9 agosto ci saranno le premiazioni del concorso Balconi Fioriti. Quali sono gli obiettivi di questo concorso e come pensa che possa valorizzare il territorio? «Questo concorso, organizzato grazie al sostegno fondamentale di Confabitare e del suo Presidente Alberto Zanni e in collaborazione con l’associazione Oltr’Alpe che lo organizzò molti anni fa, è senza dubbio nato proprio con lo scopo di valorizzare il territorio, incentivando i residenti, ma anche i proprietari di seconde case a promuovere il decoro di Monghidoro e delle sue Frazioni, impreziosendolo con piante e fiori che certamente creano un impatto visivo di grande suggestione per chi arriva da noi». Durante l'alluvione del 2023, ha lanciato un allarme riguardo alla mancanza di strade e fondi. Qual è la situazione attuale e quali sono i prossimi passi per la ricostruzione? «Attualmente le situazioni più critiche, ossia quelle che impedivano ad alcune decine di cittadini di rientrare presso le loro abitazioni, sono state risolte e stiamo terminando le progettazioni esecutive degli interventi di ripristino dei fenomeni di dissesto idrogeologico che ancora limitano la viabilità comunale. La struttura commisariale del Generale Figliuolo ci ha riconosciuto nelle varie ordinanze sin qui emanate tutte le risorse che abbiamo richiesto, svariati milioni di euro, che in parte ci sono già stati corrisposti e per la maggior parte lo saranno non appena saremo in grado di partire con i cantieri, a seguito della progettazione e dell’affidamento dei lavori alle ditte incaricate». Quali sono i progetti principali che ha in mente per il futuro di Monghidoro? «Intanto vorrei terminare i moltissimi progetti che sono già in fase di realizzazione e/o di progettazione esecutiva e che ineriscono servizi molto importanti per la comunità, con la realizzazione del nuovo asilo nido e la riqualificazione della sala polifunzionale, degli impianti sportivi e dei musei, con la realizzazione di nuove opportunità ricettive per gli appassionati del turismo slow e sostenibile ma ho ancora molti sogni nel cassetto che vorrei portare a termine». Eleonora Carboni Ufficio Stampa Confabitare
ServiziBarbara Panzacchi ha rilanciato Monghidoro. Visione e sfide di un Sindaco dell'Appennino