
Sopralluogo del sindaco Fabbri al cantiere della Casa dell’Ortolano
“Un balcone che si affaccia sulle Mura”. È la Casa dell’Ortolano che ora sarà dotata di mini alloggi pensati prevalentemente per i cicloturisti, orti didattici, deposito e noleggio biciclette, oltre a un bistrot e un’ampia sala polivalente. Entro fine anno verranno completati tutti i lavori, anche quelli di sistemazione dell’esterno e degli arredi, e a inizio 2025 verrà pubblicata la manifestazione di interesse per individuare il futuro gestore. I due edifici recuperati nascono con valenza agricola; già nella carta topografica del 1850 infatti si evidenzia l’immobile principale con gli appezzamenti di terreno per le coltivazioni; questa corte colonica rappresenta un’anomalia all’interno del vallo delle mura storiche che con questo intervento si intende mantenere e valorizzare. Dopo essere stato ristrutturato e riqualificato lo storico complesso rurale ottocentesco, situato lungo le fortificazioni storiche meridionali di Ferrara, sarà a tutti gli effetti la sede di un nuovo polo turistico e ricettivo incentrato sul cicloturismo e sulla sostenibilità ambientale, destinato a ospitare una struttura ricettiva con 4 mini alloggi per cicloturisti e non, con tanto di pergola e spazio per pic-nic, un terrazzo con vista mura, una struttura ricettiva che ospiterà una quarantina di posti al coperto, un ascensore interno per arrivare al piano superiore, un deposito e noleggio bici e gli orti didattici, che verranno sfruttati per iniziative di valorizzazione dei prodotti gastronomici locali e con progetti educativi. Questo progetto ha preso avvio fin dai primi giorni di mandato dell’Amministrazione Fabbri, nel 2019. L’intera area e il fabbricato, infatti, è stata acquisita completamente dal Comune nel 2020 con l’impegno di investimento di pulizia di tutta l’area per la valorizzazione patrimoniale, economica e sociale dell’immobile. Dal maggio 2019 l’Amministrazione era già comproprietaria con gli eredi (proprietà indivisa al 50%). Così la cosiddetta “Casa dei Polli” aveva tutto il potenziale per tornare a splendere: riportare l'intero fabbricato nell'alveo del bene Comune. L’intervento ha interessato un’area complessiva di 3.250 metri quadri (antica dimora e vicino immobile adibito in passato a stalla e fienile, oltre al verde esterno), con un costo totale di 3.015.000 euro di fondi comunali, di cui 2 milioni di fondi per le opere principali, in appalto. Tra questi sono previsti 800.000 euro per lavori di completamento, che includono opere della sistemazione esterne e del verde, opere esterne di pavimentazioni e di rivestimento dei locali tecnici, arredi interni ed esterni e la fornitura e posa delle illuminazioni e degli arredi. 215 mila euro erano già stati impiegati per la messa in sicurezza delle strutture e per bonifica dell'area che era rimasta in stato di abbandono per anni. Si tratta del primo progetto sviluppato dal Comune di Ferrara aderendo alle linee del protocollo speciale declinato agli edifici storici GBC-hb (Green Building Council - historic building) per la sostenibilità ambientale. Massimizzato è stato il reimpiego di materiale edilizio di recupero, utilizzando nuovi materiali ad alta sostenibilità e di bioedilizia. L’obiettivo, infatti, è stato conservare il più possibile l’esistente, per mantenere l’anima storica dell’area.