Due volte a Cesena a inizio anni ’90 "Ci guidò durante Tangentopoli"

Il consigliere regionale Bulbi rievoca fra le apparizioni cittadine un convegno al Ridotto sulla questione morale

Due volte a Cesena a inizio anni ’90  "Ci guidò durante Tangentopoli"

Due volte a Cesena a inizio anni ’90 "Ci guidò durante Tangentopoli"

di Andrea Alessandrini

La biografia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che partendo dalla Siclia si è sviluppata nei palazzi istituzionali di Parlamento, Governo, Corte Costituzionale sino all’approdo quirinalizio, ha intercettato anche segmenti cesenati, rari ma tali da fargli avviare rapporti di amicizia, agli albori degli anni Novanta. In due occasioni il futuro presidente della Repubblica fu ospite un convegno promosso dal Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana cesenate e di un incontro messo in cantiere da un gruppo di associazioni di ispirazione cattolica.

"In cammino verso il XXI secolo: Democrazia Cristiana?" fu il tema dell’incontro con un profetico punto interrogativo che si svolse nella sede cittadina della balena bianca in corso Sozzi 48, in cui il 26 ottobre 1990 fu invitato l’allora onorevole Mattarella. A presiedere il consesso e a dargli la parola fu il 28enne Massimo Bulbi, dirigente nazionale del Movimento giovanile Dc. Entrambi della sinistra Dc, ferventi zaccagninani. "Fu simpatia a prima vista, nonostante i venti anni di differenza – rievoca Bulbi –: gli piacque la nostra ospitalità romagnola e lo accompagnai a Roncofreddo dove trascorse la notte. La vicinanza col presidente perdura nel tempo". "Una delle mie gioie più grandi è aver potuto accompagnare al Quirinale gli scolari di Roncofreddo, quando ero sindaco", aggiunge il consigliere regionale a cui il sindaco di Cesena Lattuca ha riconosciuto il merito di aver tessuto la tela che ha permesso di portarea Cesena il presidente.

Due anni e mezzo dopo, il 2 aprile 1993 l’onorevole Sergio Mattarella, in qualità di direttore de "Il popolo", quotidiano della Dc, fu nuovamente ospite a Cesena dell’incontro "Politica e morale" al palazzo del Ridotto in cui – era scoppiata da un anno il ciclone di Tangentopoli – dialogò con il consigliere comunale Giovanni Pieri, al crepuscolo della Democrazia Cristiana prima dello scioglimento dell’anno successivo. Promotore un gruppo di movimenti di ispirazione cattolica sempre con il coinvolgimento di Massimo Bulbi. Il legame e gli addentellati del presidente con la nostra terra si ampliano se si considera la famiglia dei Mattarella. Retrocediamo al 6 gennaio 1980: Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, fratello maggiore del futuro capo dello Stao, viene freddato dai sicari della mafia. "Azione Cattolica, la sera stessa di quella tragica Epifania - rievoca Claudio Riva, storico locale – promosse un messa a suffragio officiata dal vescovo Amaducci. Fu vissuta con grande partecipazione dalla città".

Tra i politici cesenati, l’ex assessore provinciale Ercole Acerbi, anima dell’associazione Zaccagnini, è l’ultimo superstite dei dirigenti democristiani degli anni ’70. Ha qualche anno in più degli 81 di Mattarella con cui ha intessuto relazioni di partito, come racconta il figlio Camillo, assessore comunale, che ha raccolto i ricordi del padre reduce da un intervento chirurgico. "Una volta il babbo andò a prenderlo a Bologna con la propria auto e lungo il tragitto verso una località in cui si teneva un incontro della sinistra Dc, Mattarella gli narrò aneddoto relativo a suo padre Bernardo e ai rapporti di lui con la nostra zona. Bernardo Mattarella fu a lungo deputato insieme al forlivese Gino Mattarelli, cresciuto nell’Azione Cattolica. Per via del cognome molto simile, capitava spesso che la corrispondenza diretta all’uno finisse per errore all’altro e viceversa, per cui il presidente della Repubblica, da ragazzo, sentiva spesso parlare della Romagna in modo divertito da suo padre".

Bernardo Mattarella diventò fra l’altro ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel 1957 succedendo a un altro democristiano del nostro territorio, il senatore partigiano Giovanni Braschi di Mercato Saraceno.