La rinascita dei luoghi della cultura a Ferrara

Programmazione / Dopo Museo Schifanoia e Palazzo dei Diamanti, riapre nel 2026 il museo dedicato al Risorgimento e alla Resistenza

Casa della Patria Pico Cavalieri di corso Giovecca ospiterà il nuovo Museo del Risorgiment

Casa della Patria Pico Cavalieri di corso Giovecca ospiterà il nuovo Museo del Risorgiment

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza, chiuso dal 2020, è pronto a rinascere con un progetto che restituirà alla città uno dei suoi luoghi simbolo. La nuova sede, nella storica Casa della Patria Pico Cavalieri, sarà inaugurata a inizio 2026 e offrirà un percorso espositivo moderno, dedicato al racconto delle grandi vicende storiche che hanno coinvolto, direttamente e profondamente, anche Ferrara. «Un museo chiuso, ma non per questo dimenticato», sottolinea l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli, evidenziando il lungo lavoro di inventario, restauro e digitalizzazione - svolto in parallelo - del patrimonio, composto da circa 10.000 pezzi. Cimeli preziosi come la camicia garibaldina e il vessillo risorgimentale di Egisto Vignozzi, già restaurati, saranno protagonisti di un allestimento che punta a combinare storia e innovazione. Il progetto è stato finanziato con oltre 1,8 milioni di euro (dalla Regione e dal Comune). A tali somme il Comune aggiungerà 230.000 euro per realizzare l’allestimento del museo, il cui progetto è stato affidato all’architetto Paolo Rigamonti dello studio Limiteazero di Milano. L’edificio sarà suddiviso in spazi funzionali: il piano ammezzato sarà dedicato alle associazioni ex combattentistiche, il piano nobile al museo, accessibile con ascensore e montapersone. Il portico storico sarà ripristinato, e le sale del piano nobile, comunicanti, manterranno l’identità originale. Verrà mantenuta l’identità della palazzina, con i pavimenti degli anni ’30 (dove non sarà possibile verranno sostituiti con una pavimentazione neutra) e i soffitti con dipinti realizzati dalla scuola del Migliari; saranno recuperate le porte e le finestre, e ci sarà una saletta conferenze e riunioni utilizzabile in sinergia tra museo e associazioni. Il percorso museale includerà il Risorgimento, la figura di Pico Cavalieri, le guerre mondiali e la Resistenza, con archivi e biblioteca aperti alla consultazione. «Il Museo del Risorgimento è solo uno dei tasselli di un mosaico più ampio che vede Ferrara al centro di una strategia di valorizzazione del patrimonio artistico, storico e architettonico. Dopo le riaperture di Schifanoia, di Palazzo dei Diamanti e l’inaugurazione dello Spazio Antonioni, l’attenzione si sposta ora sul completamento dei lavori al Complesso Massari, previsto per il 2025. Questo polo, interamente dedicato all’arte moderna e contemporanea, ospiterà le collezioni delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea, tra cui i capolavori di Giovanni Boldini e Filippo de Pisis, oltre a nuovi materiali mai esposti», spiega Gulinelli. Un patrimonio che guarda al futuro. Ferrara, città del Rinascimento e sito UNESCO, si prepara anche ad accogliere un hub dedicato proprio al riconoscimento internazionale alla Porta degli Angeli, che sarà riqualificata dopo anni di chiusura. La digitalizzazione è un altro asse fondamentale, con progetti mirati a rendere accessibili online tesori come il fondo Antonioni e i manoscritti miniati di Schifanoia, unendo conservazione e innovazione tecnologica. Al centro della programmazione culturale ci sono anche le biblioteche. «La valorizzazione della Biblioteca Ariostea e il rafforzamento del sistema bibliotecario cittadino rappresentano un’altra sfida chiave – aggiunge l’assessore -. Promuovere la lettura e l’accesso partecipato al patrimonio documentale sono gli obiettivi su cui l’amministrazione punta per coinvolgere scuole, università e cittadini». Nei prossimi mesi, seguiranno approfondimenti sui diversi progetti, dagli interventi architettonici agli allestimenti museali, fino alle attività legate alla lettura e alla digitalizzazione.