’Mamma Lia’, la pasta fatta in casa è nel dna

Dopo la perdita della madre, Daniela ha aiutato il fratello Piero nella ’Macelleria del Viale’, ora anche cucina con servizio catering

’Mamma Lia’, la pasta fatta in casa è nel dna

’Mamma Lia’, la pasta fatta in casa è nel dna

"Se c’è una cosa di cui un emiliano è orgoglioso è sicuramente la pasta fresca! Quello che noi sappiamo fare meglio!": queste parole bene esprimono la filosofia che anima ‘Mamma Lia’, il negozio di ‘tradizioni gastronomiche’ che si trova a Sassuolo, al civico 52 di piazza Martiri Partigiani, e che rappresenta una vera e propria ‘chicca’ nel suo genere. Anima dell’attività è Daniela Licari, 33 anni: lei e il fratello Piero, 43 anni, hanno ‘ereditato’ dal papà, dopo la pensione, la ‘Macelleria del Viale’ che festeggia quest’anno i 20 anni di attività. Due realtà, la gastronomia e la macelleria, che coesistono nello stesso negozio, ma ognuna con le proprie peculiarità, per offrire ai clienti un servizio il più completo possibile e ispirato ai valori della famiglia Licari: qualità, genuinità e tradizione. "Venti anni fa i nostri genitori hanno aperto la macelleria – spiega Daniela – con uno dei miei fratelli, Piero appunto, e un dipendente. Nel 2014 la mamma è venuta a mancare e così sono subentrata io in negozio insieme a loro. Però il campo della macelleria non era proprio quello che sentivo più vicino alla mia indole: così grazie ai preziosi insegnamenti di una ‘rezdora’ che già lavorava per noi nel settore gastronomia, la signora Luisa Lombardi, ho potuto approfondire e specializzarmi in quello che mi apparteneva di più: la passione per la pasta fresca".

Una passione che Daniela aveva già nel Dna, come lei stessa racconta: "Fino da quando era bambina aiutavo la mamma a fare la pasta e a cucinare e mi è sempre rimasto nel cuore. Così, cinque anni fa, sempre mantenendo la ‘Macelleria del Viale’, abbiamo dato vita ad un nuovo marchio autonomo: ‘Mamma Lia’, in onore di mamma Giulia. Così adesso abbiamo la macelleria, con anche la cucina per prodotti di gastronomia, e la pasta fresca con un apposito laboratorio interno".

L’attività dei due fratelli, aiutati da quattro dipendenti, di cui due addetti alla carne e due ‘rezdore’ per la pasta, si è consolidata e allargata sempre più negli anni: "Oltre alla vendita al pubblico, forniamo i ristoranti e i bar e facciamo i catering, per ogni tipo di evento, con sempre maggiore cura e attenzione, anche per vegetariani e vegani".

‘La nostra cucina a casa tua’: "Produciamo tutto noi – prosegue Daniela –. Dall’antipasto al dolce, garantiamo un pranzocena completo e tutto rigorosamente fatto come a casa. Il ‘gourmet’ lo lasciamo fare ad altri, noi abbiamo scelto la tradizione (ride, ndr)".

Una impronta emiliana fortemente radicata, con qualche incursione nel reggiano e anche un contagio pugliese, "papà è siciliano e mamma aveva origini pugliesi, quindi realizziamo un mix di tradizioni": dai tortellini (con tanto di box per il lesso) alle lasagne, alle rosette, ai ragù, al box per grigliata ’2.0’, e poi crescentine, erbazzone, mini hamburger, focaccia con pomodorini pugliesi. Senza dimenticare i dolci, tra i quali spiccano le ‘torte della mamma’: "La torta di mele della propria mamma o nonna è un ricordo che la maggior parte di ognuno di noi conserva nel cassetto della memoria della propria infanzia".

Ma anche zuppa inglese e tortelli fritti. Cucina, tradizione, piatti semplici, sani e genuini, ma anche attenzione ai prodotti del territorio a chilometro zero: "Per la panificazione, ad esempio degli hamburger e delle crescentine – conclude Daniela – utilizziamo la farina di grano antico di una signora nel reggiano che, quando facciamo l’ordinazione, va apposta al mulino a macinare il grano".

Maria Silvia Cabri