«Progettiamo la Ferrara dei prossimi trent’anni Costruiremo una città vivibile per tutti»

Intervento / Innovazione e sostenibilità pur conservando sempre la forte identità: il vicesindaco Balboni racconta la sua visione

Il vicesindaco di Ferrara, Alessandro Balboni

Il vicesindaco di Ferrara, Alessandro Balboni

“Se c’è qualcuno seduto all’ombra oggi è perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa”. Faccio mia questa citazione di Warren Buffett per il messaggio che racchiude al suo interno e che possiamo estendere a ogni aspetto dell’amministrare: ogni intervento deve servire a modellare Ferrara, la città che oggi è nostra ma che lasceremo alle nuove generazioni. Innovazione, sostenibilità, attenzione all’ambiente sono temi fondamentali per il futuro di Ferrara. È un dato di fatto: la nostra è una città stupenda, ma è stata trascurata per decenni. Quando siamo partiti, cinque anni fa, Ferrara aveva bisogno di avanzare, di stare al passo coi tempi, di diventare quindi contemporanea e innovativa, perché senza innovazione non può esserci futuro. Non significa voler stravolgere la città. Significa invece avviare progetti ambiziosi e moderni che possano inserirsi in modo coerente nello straordinario contesto storico ferrarese e nelle sue bellezze, giunte fino a noi attraversando i secoli. Fortunatamente, oggi siamo più sensibili a certe tematiche. Decenni fa non si parlava di alluvioni, allagamenti, qualità dell’aria e siccità tanto quanto oggi. I cambiamenti climatici e le loro conseguenze sono entrati a forza nel dibattito pubblico. Da questi dobbiamo partire per intervenire sulla città, capendo e a volte anticipando le mutate esigenze dei cittadini e del territorio rispetto al proprio tempo. La nostra attenzione verso l’ambiente avvantaggia Ferrara e chi la vive. Prendiamo ad esempio piazza Cortevecchia: prima era arida e inospitale. Uno spazio pieno di potenzialità, inserito nel cuore del centro storico, ma trascurato da decenni e utilizzato come parcheggio. Attraverso un intervento di rigenerazione urbana, che ha coinvolto direttamente i cittadini nella scelta del progetto da realizzare, Cortevecchia è tornata un luogo da vivere per tutti i ferraresi e per i turisti che vengono a scoprire la nostra città. Si tratta di uno spazio accogliente e al contempo innovativo, dove l’escamotage degli atolli sopraelevati ci ha permesso di piantare alberi in pieno centro, che facciano ombra mentre le vecchie fondamenta del Mercato del Pesce diventano bacini per raccogliere l’acqua piovana. Un progetto vincente, come testimonia la menzione d’onore ricevuta di recente al premio internazionale Piranesi Award, come esempio di innovazione e di tutela ambientale. Numerose sono state le polemiche strumentali, alimentate nel corso di quest’anno anche dalle elezioni. Polemiche discusse pure nella piazza menzionata poco fa, divenuta ormai a tutti gli effetti il simbolo di un radicale cambio di rotta. Sì, la città sta cambiando, è più viva e più vivibile. Mediante interventi mirati, e sulla base dei dati raccolti, abbiamo deciso dove e come agire. Non è un demerito, ma una constatazione di un fatto: ogni intervento diventa a suo modo innovativo se per settant’anni non è stato fatto nulla per curarsi della città. Ora Ferrara sta tornando a vivere, e questo è sotto gli occhi di tutti. Vogliamo continuare su questa strada e se possibile accelerare. Abbiamo riqualificato e rigenerato tantissimi spazi, cercando di coinvolgere direttamente i ferraresi. Proseguiamo in questo senso: il progetto Atuss Look Up! riguarderà diverse zone della città: la cintura sud delle mura, Piazza Travaglio, Piazza Gobetti, il polo della musica dei Bagni Ducali e il museo di Storia Naturale. Parliamo di circa 12 milioni di euro che arrivano sul nostro territorio. Soldi che si sommano ai 100 milioni intercettati dal Comune con il PNRR. Progetti su cui stiamo lavorando e che vedono in campo, oltre al sindaco, anche diversi colleghi assessori. Amministrare bene è anche questo, riuscire a dialogare con le varie istituzioni per ottenere fondi e non gravare sul bilancio comunale. Un’altra, tra le sfide che porto avanti da molto tempo, è quella legata al tema della forestazione urbana. Ferrara ha bisogno di verde. Solo nell’ultimo mandato, abbiamo piantato più di 15mila alberi. A questo proposito, nel 2025 inizieranno altri lavori importantissimi che riguarderanno il quadrante Est. Lì creeremo un parco di 55mila metri quadrati, andando ad aggiungere un nuovo polmone verde a ridosso delle mura monumentali. Metteremo a dimora altre 3500 piante. Un’opera che rappresenta appieno la visione che ho per l’ambiente: atti concreti che migliorino la qualità della vita dei cittadini. Come mi immagino la Ferrara del futuro? Come una città per tutti, una città per studiare, per mettere su famiglia e attenta alla terza età, accessibile a tutti. Mi immagino una Ferrara innovativa sotto molti aspetti, un luogo che stimoli la socialità ma anche l'imprenditoria, e che fornisca servizi per i cittadini di tutte le età, con particolare attenzione alle famiglie. In sintesi, immagino una città moderna, verde, pulita e innovativa ma anche saldamente ancorata alla sua identità storica e culturale, una Ferrara dove si vive bene. Alessandro Balboni Vicesindaco di Ferrara