
Avere una casa più efficiente porta vantaggi anche in bolletta
Abitare in una casa performante, dotata di alte prestazioni energetiche, apporta senza dubbio un incremento del comfort di vita quotidiana. Ma ristrutturare il proprio immobile non porta solo a “vivere meglio”: vantaggi importanti si notano anche in termini economici, visibili sia sulle bollette stesse che sul valore generale della casa stessa. Secondo l’ultima analisi della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti (Teha Group), un immobile ristrutturato e in classe energetica elevata può raggiungere un valore fino all’80% superiore rispetto a uno che non è stato sottoposto a ristrutturazione ma che ne avrebbe bisogno. Per quanto riguarda l’Italia, c’è una buona e una cattiva notizia: la prima è che negli ultimi cinque anni è raddoppiata la quota di edifici in classe A (dall’8% al 15%), la cattiva è che il restante del patrimonio immobiliare, circa il 75%, resta ancora nelle classi più basse, E, F e G. Tra il 2014 e il 2023, la percentuale di compravendite relative a immobili efficienti (classe A o B) è salita dal 7% al 38%, mentre le vendite di nuovi edifici sono passate dal 49% al 70%. Gli obiettivi, ma soprattutto le esigenze, quindi sono chiarissimi: il settore dell’edilizia avrà bisogno, entro il 2030, di circa 200.000 nuovi professionisti. Ben 54.000 operai specializzati (muratori, elettricisti, idraulici), 54.000 installatori di tecnologie avanzate e 14mila tecnici per manutenzione, integrazione e cybersecurity. Non solo, perché a loro si dovranno anche aggiungere figure commerciali che sappiano spiegare e vendere soluzioni tecnologiche. Difficile, anzi complicatissimo trovare questi profili professionali. Oggi, nella maggior parte dei casi, le imprese non riescono a trovare profili adeguati. Le competenze in materia di green e smart sono richieste nell’84% delle posizioni aperte e, analizzando nel dettaglio i mestieri stessi, servono ingegneri (60%), progettisti (50%), installatori (40%) e programmatori IoT (20%). Dal momento in cui è molto difficile trovare figure già preparate, le aziende stanno sempre più spesso considerando l’idea di effettuare corsi interni, formazione on-the-job e collaborazioni con ITS e atenei. Case avanzate significa anche case tecnologiche: secondo McKinsey & Company, società internazionale di consulenza manageriale, il 92% delle aziende prevede investimenti crescenti in IA entro il 2027. Solo l’1% dei manager, però, considera la propria organizzazione già pronta.