Dalle profondità marine e terrestri una ricca collezione di conchiglie

Dalle profondità marine e terrestri una ricca collezione di conchiglie

Dalle profondità marine e terrestri una ricca collezione di conchiglie

L’affascinante mondo delle conchiglie è racchiuso nel Museo Malacologico Piceno di Cupra Marittima (AP), un progetto nato nel 1977 dalla necessità di offrire una collocazione alla consistente collezione raccolta da Tiziano e Vincenzo Cossignani. In una struttura di oltre 3000 mq di superficie utile trovano spazio 1 milione di esemplari tra archeogasteropodi (divisi in cefalopodi, fossili, cipree, murici, tonne e burse), gasteropodi (medio adiatrico mitra, olive), vongolara, volute, bivalvi, terresti, dulciacquicoli, spugne, coralli, oltre alle sezioni Libri e riviste, Religioni e arte, Cammei, La madreperla, Bottoni di madreperla, Ceramiche e porcellane, Piastrelloteca malacologia, Maschere memorie e magia e Antichi ventagli in madreperla; oltre 9 milioni, invece, sono gli esemplari conservati nelle collezioni di museo.

L’interessante sezione dedicata ai bottoni in madreperla raccoglie una campionatura davvero singolare che risale dagli inizi del secolo scorso fino al giorno d’oggi. Sono ammirabili esemplari realizzati con conchiglie di Trocus niloticus, Pinctata margaritifera, Turbo marmoratus e Haliotis (le cosiddette “orecchie di mare”, assai particolari per merito di iridescenze verdi-azzurre). Troviamo anche i bottoni realizzati anche dagli incisori di Torre del Greco e una antica macchina del bottonificio Cannara di Busseto che serviva per la punzonatura dei gusci, fase preliminare per la realizzazione dei bottoni.

Il Museo Malacologico Piceno osserva il seguente orario: ad aprile, maggio e settembre, nei giorni martedì, giovedì, sabato e domenica, dalle 15.30 alle 19.00; a giugno, tutti i giorni, anche i festivi, dalle 16.00 alle 20.00; luglio, tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 16.00 alle 22.00; da ottobre a marzo, il giovedì, sabato e domenica, dalle 15.00 alle 18.30.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web del museo: www.malacologia.org