EU4Health ed Hera, Alfasigma tra gli esperti per definire l’Unione europea della Salute

Merlo Pich, Executive Director R&D: “Proprietà intellettuale chiave per gli investimenti in ricerca. Necessaria un’interoperabilità a priori per affrontare le emergenze”

EU4Health ed Hera

EU4Health ed Hera

Coordinamento europeo e condivisione degli obiettivi per contrastare le crisi sanitarie trans-frontaliere, farmaci che siano sicuri, efficaci ed economicamente accessibili, investimenti in ricerca, innovazione e proprietà intellettuale. Sono questi alcuni dei temi trattati nel tavolo di discussione EU4Health ed Hera: I 27 verso l’Unione europea della Salute? organizzato in occasione dell’ottava edizione di How Can We Govern Europe (HGE8), uno dei più importanti eventi italiani sugli affari europei che si è tenuto il 1° Dicembre a Roma nella prestigiosa cornice di Spazio Europa e in collegamento da Bruxelles in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, l’Ufficio di Collegamento in Italia del Parlamento europeo e la sponsorizzazione non condizionante di Alfasigma.

L’emergenza sanitaria ha dimostrato che l’Unione europea non era pronta per questa crisi, anche se successivamente siamo riusciti a reagire positivamente. Solo lavorando insieme e uniti si possono superare queste sfide, che hanno creato enormi impatti sociali ed economici sui cittadini europei” ha sottolineato Stella Kyriakydes, Commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare. E rivolgendosi agli esperti presenti al tavolo ha aggiunto “Questo panel rappresenta esattamente gli attori che devono costituire la coalizione europea per la salute”.

Facevano parte del panel dedicato alla sanita: Cristian-Silviu Buşoi, Eurodeputato, Presidente Commissione ITRE e Relatore sul Regolamento per l’istituzione di EU4Healt; Robb Butler, OMS, Direttore esecutivo dell’Ufficio regionale per l’Europa; Andrea Costa, Sottosegretario alla Salute e Sandra Gallina, Commissione UE, Direttrice generale DG SANTE. Insieme a loro anche Emilio Merlo Pich, Direttore Ricerca e Sviluppo di Alfasigma, che ha partecipato al tavolo di discussione sottolineando sin da subito la necessità di costruire un’interoperabilità a priori per riuscire ad affrontare le emergenze sanitarie al meglio.

Butler e Kyriakydes si sono focalizzati sull’importanza cruciale che rivestirà HERA - la Health Emergency Preparedness and Response Authority – nel fronteggiare le prossime crisi sanitarie globali.

Quello che occorre e viene citato più volte anche nel documento di HERA è una definizione a priori, cioè prima dello stato emergenziale, dei rispettivi ruoli delle varie unità critiche, aziende, centri di ricerca e anche dell’autorità regolatoria che così si possano allineare in anticipo per produrre una risposta efficiente, rapida e sicura – ha specificato Merlo Pich - Ci troviamo in un mondo in continua evoluzione che però ha bisogno di un’intensa interoperabilità in tempi molto brevi. Senza questa interoperabilità predefinita, potremmo ritrovare nuovamente problemi simili a quelli affrontati durante questa emergenza pandemica: ad esempio potrebbe verificarsi che venga generata una buona idea, ma che debba fermarsi per mancanza di fondi, di organizzazione o di un piano che permetta lo sviluppo. In Europa c’è sicuramente la capacità di rispondere efficaciemente a queste emergenze e di farlo in maniera parallela su più fronti. Già solo in Italia avremmo realtà che, se coordinate in maniera appropriata, potrebbero diventare una task force di risposta rapida alle pandemie. È assolutamente possibile riuscire in questo intento, ma c’è bisogno della volontà di battere sul tempo il problema costruendo preventivamente modelli predefiniti di collaborazione dell’intero sistema”.

Il Direttore della Ricerca e Sviluppo di Alfasigma ha poi sottolineato l’importanza di investire sulla sensibilizzazione dei ricercatori in materia di proprietà intellettuale e di brevetti per permettere di definire piani di ritorno degli investimenti fatti in ricerca.

Per poter creare innovazione, occorre creare proprietà intellettuale- ha sostenuto Emilio Merlo Pich - Come Paese, dobbiamo incoraggiare i nostri ricercatori a depositare i brevetti delle proprie scoperte prima di pubblicarle. Ciò permetterebbe di coinvolgere industrie, capitali di investimento, venture capital e le stesse strutture europee che dovrebbero sensibilizzare i ricercatori rispetto alle innovazioni che stanno generando. L’innovazione spesso si brucia, da un punto di vista industriale, proprio perché viene pubblicata”.

In termini pragmatici questo potrebbe essere uno dei punti qualitativi degli investimenti da 6 miliardi che verranno fatti nell’area della pandemia e della salute e dovrebbe essere buno dei punti di arrivo della ricerca; per non fermarsi solo alla pubblicazione dello studio, ma per guardare ai brevetti che escono dalle ricerche sovvenzionate quali volano industriale e punto di attrattività degli investitori su questi temi, aumentandone così la probabilità di successo”.

La Direttrice generale DG SANTE, Sandra Gallina, ha concluso evidenziando quanto un modello di partnership e coordinamento tra industria, ricerca e innovazione sia coerente con gli obiettivi di HERA e compatibile con gli investimenti a disposizione.