
Nicola Borsetti è il. presidente della Fondazione Palio Città di Ferrara. Grande in lui l’orgoglio per questa manifestazione
"La vita come un continuo Palio". Fa abbastanza impressione immaginare che, nel 1933, l’artista e costumista Nives Comas Casati e il critico Roberto Longhi si trovassero entrambi nel Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia, a interpellare, per motivi diversi, i dipinti della scuola ferrarese quattrocentesca: Longhi per delineare la storia dell’arte locale (e non solo) e coniare il celebre termine "Officina ferrarese"; Nives Comas Casati per ricavare da quelle immagini senza tempo alcuni dei costumi del nascente Palio di San Giorgio. Eppure, già nel 1985, in un’intervista rilasciata a Lucio Scardino, l’artista nata in provincia di Catanzaro nel 1901 e scomparsa a Città del Messico nel 1990, lamentava qualcosa: "Mi rattrista pensare come Ferrara mi abbia dimenticata. La cartolina per il Palio degli anni ’30 (da lei ideata, ndr) è stata ristampata di recente senza la mia autorizzazione: addirittura è stata cancellata la firma".
Nicola Borsetti, presidente della Fondazione Palio Città di Ferrara, vi state dimenticando di Nives Comas Casati, a cui fino a qualche anno fa dedicavate il premio per gli Spettacoli a Corte?
"Mi lasci dire che quanto organizzato fino ad ora, in questa edizione del Palio, ha portato a uno straordinario successo mediatico, organizzativo e di pubblico. Dobbiamo comunque mettere in campo ancora molte energie per migliorare; ad esempio, dobbiamo riprendere il premio Nives Casati che fa parte della nostra tradizione ed è indispensabile per valorizzare ancora di più il sacrificio, l’entusiasmo, la passione e la creatività delle contrade nella realizzazione dei propri spettacoli".
I ferraresi ci contano. Quali sono le prossime sfide del Palio? "Fondazione e Comune, insieme alla città, facendo squadra, devono continuare a fare uscire questo movimento da una riduttiva autoreferenzialità: questa è la vera sfida. In quest’ottica, tutti gli eventi firmati Fondazione devono essere trasformati in grandi opportunità di incoming turistico; ad esempio, la scelta di avere un testimonial nel Magnifico Corteo e di disputare in notturna le Corse continuano a rappresentare una grande spinta verso questa direzione".
Cos’è il Palio nel 2025?
"Ogni anno, il mese di maggio rappresenta un periodo dell’anno indimenticabile non solo per la Corte Ducale e le otto Contrade ma anche per l’intera città e i turisti. È il vero simbolo della città degli Estensi, un movimento trasversale costante tutto l’anno che coinvolge le varie generazioni, racchiudendo in sé una parte importante della nostra cultura e della nostra tradizione. E’ patrimonio della città e come tale va considerato, promosso e tutelato".
Come sono i rapporti col nuovo assessore con delega al Palio, Marco Gulinelli?
"Dopo la trasformazione da Ente a Fondazione fortemente voluta da Nicola Lodi, a cui va il mio ringraziamento, oggi la Fondazione continua a dialogare quotidianamente con il Comune, attraverso il nuovo assessore Gulinelli. È forte la sinergia: continuiamo insieme il progetto di innalzamento del livello qualitativo e di spettacolarizzazione di tutte le manifestazioni e di rigida tutela della sicurezza di persone e animali. Ringrazio l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Fabbri, tutti gli organi della Fondazione, i contradaioli, gli sponsor, i partner e i professionisti coinvolti per l’organizzazione di questa edizione molto ambiziosa tra conferme e novità".
Un invito al pubblico?
"Non sognate il Palio: vivetelo in piazza".