FRANCESCO FRANCHELLA
Sport

La contrada di Borgo San Giacomo. Nel vessillo l’aquila di Casa d’Este. L’eredità della piccola Marchesella

Unica erede degli Adelardi e promessa sposa alla rivale famiglia Salinguerra, la bambina venne rapita e data in mano agli Estensi. Il ricordo dell’antica chiesa distrutta. I colori ufficiali sono il giallo e il blu .

L’aquila è nel vessillo della casata fin dal 1239, ai tempi di Azzo VII Novello, che sconfisse Ezzelino III da Romano (foto Benini)

L’aquila è nel vessillo della casata fin dal 1239, ai tempi di Azzo VII Novello, che sconfisse Ezzelino III da Romano (foto Benini)

"L’animal ch’al g’ha fòrzza, fierézza, / vista, curagg, e fréda dezzisión / un nòbil purtamént e spietatézza, / ch’al dòmina da l’alt, stand al balcón, / là su int al zziél, dla so dimóra alpina, / sicuramént l’è l’Àquila regina". L’introduzione, in questo Speciale, della contrada di Borgo San Giacomo, è affidata tutta alle parole di Luigi Vincenzi. Alla fine del breve bestiario poetico del compianto cantore del Palio, è l’aquila estense, nella sua primissima forma, che caratterizzava gli antichi vessilli della casata fin dal 1239, ai tempi di Azzo VII Novello, il marchese che sconfisse nel settembre del 1259, a Cassano d’Adda, le schiere ghibelline di Ezzelino III da Romano. La stessa aquila è parte dell’impresa araldica, inquartata di giallo e blu, di Borgo San Giacomo. "Int al standard, ad zal e blu ‘inquartada’ (ossia divisa in quattro parti, a croce), / drita in s’la cóva fata un po’ a vantaj (riferimento alla coda che al poeta sembra un ventaglio), / a par gnir fóra un’àquila arzantada". Animale inconfondibile, per "al so bech, il grif, l’ala falcada, / j’òcc inspirtà, tut zai cóme fanài". Non è raro vedere i fantini di San Giacomo nello stesso atteggiamento agonistico: un po’ spiritati, forse consapevoli (o forse no) di rappresentare "un bórgh antigh che un témp l’ha tgnu a batéz / la Stòria ad Frara". San Giacomo infatti è il primo borgo ai confini della città (il cui territorio si estende verso ovest e sud-ovest, fino a Mizzana e Porotto), sviluppato intorno al Castel Tedaldo, palcoscenico di sconvolgimenti politici che portarono gli Estensi al controllo della città. A farne le spese, una giovane ragazza. O meglio, una bambina: Marchesella di Adelardo Marcheselli, unica erede dei beni dei guelfi Adelardi e promessa sposa alla rivale famiglia Salinguerra. Marchesella però venne rapita e data in mano agli Estensi, così da non dividere il patrimonio guelfo. Traduzione del detto: tra i due litiganti, il terzo gode – "tra du’ ch barufa, al térzz al gòd". Marchesella morì misteriosamente a 14 anni e gli Estensi godettero del suo patrimonio. Di qui l’amara morale tratta da Vincenzi: "Purtròp, quand un al vinzz, as dis – Evìva!... – / sénzza tgnir cónt ad quéi che, intant, pativa" – e la grande responsabilità di San Giacomo (il cui nome deriva dalla distrutta parrocchiale di San Giacomo, documentata fin dal 1240) di onorare una fanciulla cui fu negata ogni libertà. Oggi, stando alle informazioni contenute sul sito del Palio di Ferrara, il presidente di Borgo San Giacomo è Giannantonio Braghiroli, la sede è in via Ortigara 14 e il territorio copre Viale Cavour (lato pari) fino a Corso Isonzo (lato dispari), Via Darsena (da C.so Isonzo a Via San Giacomo), Via Arginone, Mura di Porta Po fino al Bastione di San Giovanni ed in profondità fino alla ferrovia, Viale Po fino al sottopasso ferroviario, Via Modena (lato dispari) fino a Viale Marconi, Mizzana, Cassana e Porotto fino ai confini del Comune di Ferrara. La contrada ha pronunciato la formula di iscrizione alle gare del 31 maggio. Si presenterà coi seguenti campioni: putto David Boldrini, putta Francesca Barducco, staffiere Manuel Prandi, asino Tuco, fantino Francesco Caria, berbero Djllu.