ALESSANDRO GALLO
Sport

La stella Clyburn Sotto il segno di Teodosic

Will è reduce da alcune annate in Turchia: sul campo è destinato a comporre una coppia da favola con capitan Belinelli

La stella Clyburn Sotto il segno di Teodosic

Il duello tra Shavons Shields e Will Clyburn si ripeterà spesso nel corso di un’annata nella quale Milano e Virtus si ritroveranno spesso (Ciamillo)

L’ultimo fuoriclasse. L’ultimo in ordine di tempo, perché la storia Virtus è piena di campionissimi, al punto tale che, la costruzione di un quintetto ideale diventa non solo materia di discussione, ma anche di litigate feroci. L’ultimo fuoriclasse, sbarcato all’Arcoveggio, si chiama Will Clyburn. I campionissimi – dai tempi di Nino Calebotta e Achille Canna, e forse anche prima – sono sempre stati di casa nel mondo bianconero. Anche Massimo Zanetti, il patron, non si è sottratto a questa idea. Aveva promesso la promozione e la promozione c’è stata. Lo scudetto in cinque anni e il tricolore è arrivato prima. Il ritorno in Eurolega e, lo scorso anno, i bianconeri hanno dato spettacolo a lungo, qualificandosi poi per il play-in.

Campionissimi, si diceva. L’unico portato a Bologna nella gestione Zanetti che abbia un po’ deluso è Mario Chalmers. Aveva vinto il titolo Nba al fianco di LeBron James, Rio. Forse ha commesso l’errore degli americani di una volta: pensare che Bologna e l’Italia fossero, con rispetto parlando, il terzo mondo della pallacanestro. Quella supponenza gli è stata fatale: Rio ha vinto un trofeo europeo, ma non si può dire che abbia lasciato il segno. Non come il Divino Milos Teodosic. O come Marco Belinelli, che da San Giovanni in Persiceto a San Antonio ha poi trovato la sua quadra a Bologna. Non come Toko Shengelia, uno che ha cuore e carattere che fanno provincia. Che potrebbe permettersi di tanto in tanto di giocare in ciabatte. Ma non lo fa mai.

L’ultima star è Will Clyburn, campione d’Eurolega nel 2019 con il Cska Mosca (con con Daniel Hackett), stella riconosciuta, fino a pochi mesi fa, dell’Anadolu Efes. A 34 anni, Will si è rimesso in discussione. Ha accettato la proposta della Virtus ed è venuto in Italia. Conosce già Toko e Daniel, dovrà costituire, con Beli, quella coppia dei sogni che, fino a qualche anno fa, è stata quella di Milos e Marco.

Magari qualche problema in difesa, ma poesia pura, nella metà campo avversaria. E poi Will, al di là del talento offensivo, ha dato segnali importanti in queste partite. Non avrà la fotta di Anche perché le partite si vincono e si costruiscono nella propria metà campo. Will ha esperienza da vendere per capire come e dove vincere. Ecco perché all’Arcoveggio sono contenti di aver trovato un altro campione che un giorno lontano possa mettere la propria immagine nella Hall of Fame bianconera.