
I colori rionali sono il giallo e il viola, forte è il senso di appartenenza a questi colori del rione (foto Benini)
Ci spostiamo dai sobborghi al centro città, dentro l’areale delle antiche mura. Seguendo l’ordine del Magnifico Corteo, è ora il turno di Santa Maria in Vado, rione e chiesa meravigliosa, conosciuta per il miracolo del sangue. Si tratta del miracolo eucaristico del 1171, avvenuto durante la celebrazione della messa pasquale. Così, il poeta Luigi Tamba Vincenzi (nel poema sul Palio di Ferrara), descrisse l’evento, nel terzo canto dedicato a Santa Maria in Vado, partendo dall’eresia patarina, da quando "i éra dvantà ‘d mòda còl prugrèss, / ad rìdar dal mistèr dl’Eucaristia!". Ridevano, quindi, del mistero dell’Eucarestia. Preti, vescovi, cardinali, gli uomini di Chiesa di allora, reagivano col classico pressapochismo alla ferrarese: "Sa vot ch’a sia!". Così, nella Chiesa di Santa Maria in Vado – aperta "nòt e dì par i viandant (…), pr’i cuntadin, / par i perseguità, pr’i mendicant", per tutti coloro che, donne uomini bambini, venivano a cercare parole di conforto, "par supurtar dulor, misèria e tòrt" – proprio qui, "l’amor ad Crist par nu, l’amor dal Signor / in publich al s’è vlèst manifestar": a Santa Maria in Vado l’amore del Signore per noi cristiani si è voluto manifestare. Quando il padre priore officiante la messa di Pasqua del 1171, Pietro da Verona, spezzò il pane "paramént e man is tinzé ‘d ross", per via degli schizzi di sangue partiti dall’ostia, divenuta per miracolo carne. Ancora oggi si vedrebbero sui muri e sulla volta dell’altare "chil macc supon". Sviluppato intorno alla chiesa, il rione occupa il quarto sud-orientale del tessuto urbano entro le mura, una delle zone più antiche (e suggestive) della città. I colori rionali sono il giallo e il viola: campiscono, tagliandola, la divisa araldica, abitata dall’unicorno, che in ferrarese suona in maniera molto meno nobile: "L’Unicòrann". Secondo la tradizione, soltanto la purezza di una vergine era in grado di ammansire questo animale mitologico. L’impresa era usata indistintamente da molti dei principi di Casa d’Este. L’unicorno di Santa Maria in Vado è seduto su un isolotto, all’ombra di un dattero, pianta cristologica e cara a Borso d’Este. Un’allusione alle opere bonifica del primo duca ferrarese sarebbe il gesto dell’animale di immergere il corno purificatore nell’acqua. Lo scrive anche Vincenzi: l’unicorno "con i Esténs, al sìmbul l’è dvantà / d’na tera ssuta, sana e più sicura: / testimunianzza, dòp bunificada, / dla più nòbil imprésa ad cla Casada". Oggi, stando alle informazioni contenute sul sito del Palio di Ferrara, il presidente di Rione Santa Maria in Vado è Giovanni Bellini, la sede è in Via Borgovado 3 – via Cammello 13/15 e il territorio copre Corso della Giovecca, (lato pari), Corso Martiri della Libertà (lato pari), Corso Porta Reno (lato dispari), Piazza Travaglio (lato Via S. Romano), circonvallazione entro le Mura fino a Piazzale Medaglie d’Oro. La contrada ha pronunciato la formula di iscrizione alle gare del 31 maggio. Si presenterà coi seguenti campioni: putto Eugenio Dondi, putta Roberta Fogli, staffiere Angelo Oppito, asino De Silva, fantino Adrian Topalli, berbero Dimoniu.