Il teatro è la linfa vitale. La nuova stagione allo Storchi

Modena / Grandi classici, nuove idee e creatività dall’Italia e dal mondo

Se questo è un uomo

Se questo è un uomo

Rileggendo le lettere e il memoriale di Aldo Moro, Fabrizio Gifuni inaugura la stagione di ERT a Modena, apripista di una schiera di protagonisti indiscussi del teatro italiano, da Umberto Orsini e Franco Branciaroli a Elisabetta Pozzi e Carlo Cecchi, da Mario Martone e Valerio Binasco a Anna Della Rosa, Donatella Finocchiaro, Anna Foglietta, Paola Minaccioni, da Renato Carpentieri a Sandro Lombardi e Silvio Orlando. Grandi classici della letteratura teatrale si mescolano a testi contemporanei, convocando le voci più forti della scena internazionale e accompagnando nuove proposte che spaziano dalla prosa al teatrodanza, fino a incursioni musicali che incorniciano l’espressione vocale. La grande attenzione alle nuove creatività testimonia l’impegno del teatro pubblico a sostenere gli artisti di oggi e di domani, aprendo un laboratorio di idee, progetti e attività che chiama direttamente in causa la cittadinanza. Il Teatro Storchi spalanca le porte al pubblico e invita gli spettatori a rivivere, in sicurezza, il piacere dello stare insieme, con una proposta variegata e cangiante, tenuta insieme dalla consueta collaborazione con le maggiori realtà culturali di Modena. Guardare alle arti della scena come alla linfa vitale della ripartenza che da tempo aspettiamo significa immaginarci in grado di abitare la città, abbandonarci alla meraviglia delle storie, riservare un tempo alla sorpresa, al divertimento e alla riflessione, in un momento in cui le distanze ci hanno allontanato uno dall’altra e hanno uniformato la narrazione del mondo L’aria nuova dell’Arena del Sole: un ventaglio di spettacoli ancora più ampio e cangiante Bologna / Tra progetti speciali, compagnie ed attività culturali L’Arena del Sole riapre le porte al pubblico con un fitto programma di spettacoli e di occasioni di approfondimento e contatto con le maggiori realtà culturali della città. La prima produzione italiana dell’argentina Lola Arias, Lingua Madre, esplode in un calendario di appuntamenti dal titolo Matria, un pensiero sugli immaginari della maternità. A cent’anni dalla nascita, ERT celebra Pier Paolo Pasolini con tre spettacoli affidati a grandi protagonisti del nostro teatro, mentre è riservato un omaggio anche a Federico Fellini. Con il percorso QUETE, l’autrice e attrice Chiara Guidi (Socìetas), in scena con due creazioni, invita il pubblico a ragionare, con incontri e seminari, sul "teatro infantile". Il cartellone si snoda attraverso classici senza tempo, gemme della creatività contemporanea e compagnie bolognesi, sfiorando autori come Testori, Goldoni e Levi, dando spazio all’immaginario del profondo sud di Emma Dante e al Pinocchio guardato con gli occhi di Mariangela Gualtieri, invitando Natalino Balasso a dialogare con Ruzante e Fabrizio Gifuni a rileggere le lettere di Aldo Moro. Diversi i maestri della scena internazionale come Romeo Castellucci, Angélica Liddell e Christoph Marthaler, mentre Padri e Figli di Turgenev e un classico del nostro cinema come L’armata Brancaleone approdano sul palco e Shakespeare viene tradotto in lingua sarda nell’acclamato Macbettu. La forma-lezione porta la firma di Alessandro Barbero (con Editori Laterza) e Elena Ferrante; a quest’ultima è dedicato anche uno dei due spettacoli con cui la compagnia Fanny&Alexander festeggia a Bologna 30 anni di attività. A muoversi è un ventaglio di suggestioni ampio e colorato, che mira a restituire alle spettatrici e agli spettatori l’aria nuova di un teatro che si sveglia, più forte e necessario di prima, in un presente mai così bisognoso di storie e di passioni, da riscoprire insieme.