"Con i nostri detersivi l’ambiente è al centro"

Più prodotti in polvere per risparmiare acqua ed energia. "Col Covid boom di igienizzanti, ma è stata una bolla"

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di Marco Principini

Dopo due anni di pandemia, qual è l’eredità che il Covid lascia?

"In termini di vendite e fatturato ne abbiamo beneficiato molto nel 2020, grazie alla visione aziendale lungimirante che, nel 2015, portò ad allargare la gamma di prodotti a marchio Bio Form che mio padre registrò già nel 1988 – spiega Paola Scapoli, ad di Biochimica spa, azienda di Zola Predosa (Bologna) specializzata nella produzione di detersivi liquidi e in polvere –. Sempre più famiglie con anziani o animali a casa avevano bisogno di prodotti che garantissero igienizzazioni e disinfezioni più incisive rispetto ai prodotti tradizionali e Bioform fu proprio uno dei primi presìdi sanitari, nella nostra dimensione. Così, quando nel 2020, si è verificata la medesima necessità a livello mondiale, noi eravamo pronti con una linea dedicata, dal bucato ai pavimenti. Ma è stata una ’bolla’".

In che senso?

"La popolazione si è fatta prendere dal panico nell’immediato, facendo incetta di prodotti igienizzanti come i nostri ma già verso la fine del 2020 i consumi si erano normalizzati. Quell’anno abbiamo raggiunto i 50 milioni di euro di fatturato, quando prima ci assestavamo sui 43-45 annui".

Quali sono le prospettive economiche e di prodotto per il 2022?

"Pensiamo di ritornare ai livelli pre Covid, anche perché abbiamo deciso di limitare la produzione di private label per un paio di catene di discount a favore dei nostri marchi storici, come il Soft. Il tutto, consapevoli che operiamo in un mercato che ogni anno si contrae sempre più, perché cambiano le abitudini delle famiglie. Siamo tra le uniche tre aziende in Italia a possedere una torre di atomizzazione e questo è un plus che vogliamo valorizzare".

Come?

"L’attenzione all’ambiente ci convince che i prodotti in polvere saranno determinanti nella limitazione dell’uso d’acqua nei lavaggi, raggiungendo alte performance di pulizia a temperature sempre più basse. Stiamo investendo ancora sul packaging a basso impatto, con valigette in carta riciclata, maniglia compresa, mentre per i liquidi andremo a utilizzare contenitori che al 95% saranno in plastica riciclata. Il Conai, per l’impegno costante sul tema del packaging, ci ha già premiati per ben tre anni consecutivi".

Quali riflessi sta avendo sulla sua azienda il caro energia e il caro materie prime?

"I costi delle materie prime sono esplosi, con avvisaglie già a fine 2021. Fortunatamente non siamo un’azienda molto energivora rispetto ad altre e negli anni abbiamo stretto importanti accordi con i nostri fornitori che al momento non ci hanno fatto scontare ritardi o blocchi. Tuttavia ci chiediamo come reagirà il mercato alla spinta inflazionistica all’orizzonte. Facciamo fatica a riversare gli aumenti sul mercato, col Covid abbiamo subito spinte speculative senza mai aderirvi, ma in prospettiva non sarà possibile non ritoccare i prezzi. Speriamo in interventi del governo a tutela dei consumi".