"Il Pnrr spinge la crescita E darà spazio alle donne"

Alessandra Cavina, partner di PwC, spiega le opportunità offerte dal Piano "A disposizione miliardi per aumentare il tasso di occupazione femminile"

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"Il Piano nazionale di ripresa e resilenza è un’opportunità per lanciare un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo attraverso gli investimenti resi disponibili e l’attuazione di riforme che rimuovano gli ostacoli che hanno limitato la crescita italiana negli ultimi decenni".

Lo afferma Alessandra Cavina, partner di PwC, mettendo sotto la lente i principali aspetti del Pnrr.

Cavina, quali sono gli obiettivi del Piano?

"Sono connessi ad alcuni assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, reindustrializzazione e inclusione sociale, anche con riferimento alle disparità territoriali e di genere".

Quante risorse arriveranno all’Italia?

"E’ la prima beneficiaria europea del piano NextGeneration Ue che garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro nel periodo dal 2021 al 2026. A queste risorse del Pnrr si aggiungono quelle del React Eu, pari a 13 miliardi, e quelle del Fondo complementare, costituito da risorse nazionali, pari a 30,62 miliardi per un totale di 235,12 miliardi".

Come si articola?

"Il Piano prevede sedici componenti, raggruppate in sei missioni, appunto con gli obiettivi citati, ponendo un’attenzione particolare all’occupazione femminile prevedendo misure specifiche nell’ambito delle missioni che spaziano dalla digitalizzazione alla cultura, dall’istruzione alla ricerca, dall’inclusione alla salute".

Le donne hanno subito di più la crisi provocata dalla pandemia?

"Lo dicono i dati. Se prima del 2020 in Italia il tasso di occupazione femminile (49%) era sotto a quello maschile (67,2%), nel corso dello stesso anno si sono persi, calcola l’Istat, 444mila posti di lavoro, il 72,9% dei quali apparteneva a donne. Da febbraio 2020 a febbraio 2021 i posti di lavoro totali perduti dalle donne sono stati 412mila e solo ad agosto 2021 il numero delle donne che hanno perso il posto di lavoro è stato 5 volte quello degli uomini (circa 68mila occupate in meno contro 11mila)".

Il Pnrr può invertire questa tendenza, quindi?

"Certo, l’obiettivo è aumentare il tasso di occupazione femminile entro il 2026 di 4 punti percentuali: per questo sono stati stanziati 40 miliardi di euro".

Quali sono i settori che potrebbero avere maggiori ricadute positive dal Pnrr?

"Meccanica, logistica e intermodalità, vino e alimentare, arredo e design, farmaceutico, moda e calzature, senza dimenticare il turismo, hanno davanti 5 anni di trasformazione possibile grazie al genio dei nostri imprenditori e delle risorse pubbliche che saranno messe a disposizione. Ben vengano quindi progetti di sistema guidati da imprenditrici e imprenditori giovani che abbiano voglia di portare innovazione alle nostre Piccole e medie imprese. Solo con coraggio, investimenti e la voglia di rischiare, potremo riuscire ad aiutare le nostre piccole e medie imprese in un’auspicata crescita internazionale e sostenibile".

Voi siete protagonisti del Pnrr?

"Siamo sempre attivi nell’affiancare e sostenere le imprese nella comprensione dei fenomeni complessi e in continua evoluzione. Come PwC sosteniamo l’attuazione del Piano con l’osservatorio PwC in merito all’attuazione del Pnrr. Inoltre è in corso una ricerca sul Piano proprio tra gli operatori di mercato per raccoglierne opinioni e valutazioni e capirne nel dettaglio il livello di conoscenza e le aspettative".