"Innovazione e green ingredienti per la crescita"

Il 2022 di Endura è cominiciato con un’acquisizione. Il ceo Marianna Vollaro: "Al lavoro per ridurre l’impatto ambientale e per progetti di economia circolare"

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Il 2022 è cominciato con un’acquisizione. Momento importante in un percorso di crescita costante che porterà Endura, azienda con quartier generale a Bologna che da cinquant’anni sviluppa, produce e vende principi attivi e sinergizzanti per insetticidi domestici e per la salute pubblica, a raddoppiare il fatturato nel giro di quattro anni. Già, perché il giro di affari era di circa 40 milioni di euro quando Marianna Vollaro ha assunto la carica di Ceo nel 2018. L’obiettivo è di chiudere il 2022 a quota 80, dopo aver registrato un consolidato di 60 milioni nel 2021.

L’acquisizione, si diceva. Endura è salita al 100% di Activa dal 49% già detenuto con l’obiettivo di presidiare tutta la filiera distributiva, allargando il portfolio prodotti e completando la gamma. In questo modo l’azienda emiliana è diventata ancor più protagonista della distribuzione in Italia e in Europa dei formulati, accedendo al mercato dei rodenticidi – ossia dei pesticidi usati per il controllo dei roditori – tradizionalmente presidiato da Activa. "È stata – spiega Vollaro – un’operazione strategica che ci consente di accorciare la filiera". Endura cresce, nonostante la pandemia e gli effetti collaterali della guerra, primo tra tutti il caro energia e materie prime. "Ma la nostra – prosegue il Ceo – è una realtà solida, stiamo gestendo la situazione anche ricorrendo a soluzioni diverse dal punto di vista produttivo ottimizzando i processi per non perdere troppa redditività".

Endura ha sede a Bologna, con attività di ricerca e sviluppo a Ravenna, e vanta stabilimenti produttivi tra l’Italia e l’India che vedono al lavoro una squadra composta da 135 dipendenti con un’età media di 40 anni. L’azienda destina il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo. "L’innovazione è sempre stata cruciale per noi. Così come lo è la sostenibilità ambientale, siamo costantemente al lavoro per ridurre l’impatto ambientale e per sviluppare progetti di economia circolare". La chimica può essere green: più di vent’anni fa Endura ha realizzato un processo innovativo per la produzione del PBO, abbandonando l’uso dell’olio di sassafrasso, la cui produzione implica il taglio di alberi di alto fusto. E durante l’emergenza sanitaria ha sviluppato un nuovo processo di micro-incapsulazione della molecola plastic-free attraverso dei liposomi e con un rilascio graduale nel tempo. "Questa – osserva Vollaro – è la nostra ricerca sui processi green. Oggi la ricerca si esplicita in nuove molecole più performanti e con un minore impatto ambientale: significa poter utilizzare meno principi attivi ed essere più sostenibili". Il 2022 sarà un anno di ulteriore sviluppo sui mercati internazionali, tra cui quello indiano: non si escludono nuove acquisizioni da parte dell’azienda emiliana.